Room999: il film che interroga Wim Wenders e altri grandi registi sul destino del cinema

Quarant'anni dopo l'uscita di Room666 di Wim Wenders, la regista Lubna Playoust ripropone a 30 registi di fama mondiale la stessa domanda: "Il cinema sta per morire?". Ecco il trailer di Room999

Presentato al Festival di Cannes 2023 e alla Festa del cinema di Roma dello stesso anno, il documentario Room 999 diretto da Lubna Playoust, arriva nelle sale cinematografiche italiane con CG Entertainment.

Il film si concentra su una domanda, “Il cinema è un linguaggio che sta per perdersi, un’arte che sta per morire?”, la stessa posta da Wim Wenders in Room 666 nel 1982 (girato durante il 35esimo Festival di Cannes, nella camera d’albergo da cui il titolo) ad esponenti del grande cinema d’autore e underground.

A distanza di 40 anni l’indagine si ripete in Room999, cercando una risposta attraverso una nuova generazione di registi tra cui David Cronenberg, Joachim Trier, Shannon Murphy, James Gray, Lynne Ramsey, Asghar Farhadi, Nadav Lapid, Alice Winocour, Olivier Assayas, Paolo Sorrentino, Kirill Serebrennikov, Cristian Mungiu, Pietro Marcello, Ruben Östlund, Alice Rohrwacher e molti altri, in totale 30.

In “Room999” la stessa domanda posta da Wenders 40 anni prima

Nel 1982 Wenders si interrogata sulla morte del cinema, una domanda rimasta viva in tutti questi anni e su cui si continua a dibattere.

“Sono un regista emergente e tutte queste domande sulla morte del cinema, sui suoi sistemi di finanziamento e di distribuzione mi perseguitano. Nel 1982 c’era solo un problema: TV contro film. Oggi tutto si è moltiplicato”, ha raccontato Lubna Playoust.

Room999 vs Room666: affinità e differenze

Se Room 666 è un documentario preveggente, divertente e anche un po’ pessimista, Room 999 è forse più sentimentale, pungente e coinvolto da una scia di cambiamento.

“Ciò che mi è sembrato diverso rispetto al 1982 è stata questa idea di accettare che sì, qualcosa sta cambiando. Non dobbiamo avere paura di questo cambiamento, non è necessariamente negativo. Certo è che dobbiamo continuare a saper guardare a quanto è già stato fatto, difendere i linguaggi cinematografici, per quanto diversi siano, e trasmettere e introdurre i giovani alla storia del cinema in modo assoluto”, sempre Lubna Playoust in una intervista di qualche mese fa.

Ma Wenders è stato coinvolto?

In molti si chiederanno: Wim Wenders è stato coinvolto in questo progetto? Si, è tra coloro che hanno risposto alla domanda in Room999, quindi tra gli intervistati, ma nulla di più.

Come racconta la stessa regista: “Gli ho scritto una lettera chiedendogli il permesso di fare un remake del suo film (…).

Da allora non sono più stata in contatto con lui e lui non ha fatto alcun tentativo di intervenire. Penso che l’idea della trasmissione sia molto importante per lui e che sia interessato a imparare dal lavoro degli altri”.

Risponde anche Alice Rohrwacher

Room 999 per gli amanti del cinema è un vero carosello emozionante. Volti e voci con cui sentirsi affini o con cui trovarsi in disaccordo.

A chiudere il cerchio è la regista di Lazzaro felice e La chimera, Alice Rohrwacher, che mette al centro una cosa importantissima, che nulla ha a che vedere con il bello o il brutto del cinema, e cioè il vuoto che questa arte multidisciplinare è capace di colmare: “Il cinema è fragile, d’accordo, ma ci può dare quel che ci manca. Oggi abbiamo bisogno di esperienze collettive; il cinema ci offre la possibilità di partecipare a un rito.

Oggi che siamo malati di controllo, abbiamo bisogno di perdere il controllo; il cinema ci fa perdere il controllo esponendoci allo sguardo dell’altro, facendoci avvicinare a uno sguardo altro da noi. In un’epoca in cui tutto è storia, il cinema ci dà la poesia“.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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