Edward e Jo Hopper: la travagliata relazione fra i due artisti in un documentario

Edward Hopper è da sempre noto tra gli artisti più famosi d'America. Ma molto del suo successo lo deve alla moglie Jo, il cui talentò artistico fu osteggiato dallo stesso Hopper. Un documentario ne svela i retroscena

“Hopper. An American Love Story” è il titolo del documentario che scandaglia la figura di Edward Hopper (Nyack, 1882 – Manhattan, 1967) e le sue opere, ripercorrendo la vita privata dell’artista statunitense tra i più amati di sempre.

In particolare, il film si concentra sull’importante ruolo giocato dalla moglie Josephine Verstille Nivison (New York, 1883 – 1968) – poi nota come Jo Hopper – per la carriera del marito, decollata grazie molto all’ascendente vantato dalla donna negli ambienti artistici newyorkesi.

L’influenza di Jo sulla carriera artistica di Edward

Edward e Jo erano entrambi dediti all’arte quando si conobbero, tanto da avere un insegnante in comune, il professor Robert Henri, della New York School of Art.

A differenza del futuro marito, Jo Nivison ebbe molteplici interessi, tra cui il teatro, il sociale – prestando assistenza ai reduci di guerra – e divenne insegnante nelle scuole pubbliche, ma mai lasciò la pittura cui si dedicò completamente dal 1920. Fu durante un viaggio a Gloucester, nel Massachusetts, che nel 1923 iniziò la frequentazione con Edward Hopper.

Grazie a lei, già molto attiva e conosciuta negli ambienti artistici di New York – tanto da aver visto le sue opere esposte al fianco di quelle di Georgia O’Keeffe e John Singer Sargent – Hopper ottenne di vedere inclusi alcuni suoi dipinti nella mostra collettiva “A Group Exhibition of Water Color Paintings, Pastels, Drawings and Sculpture by American and European Artists” al Brooklyn Museum.

Dopo più di un decennio dalla vendita del suo primo dipinto, “Sailing”, per 250 dollari, Hopper vedeva così decollare finalmente la sua carriera artistica.

Edward e Jo Hopper.
Edward and Josephine Hopper. Whitney Museum of American Art, Frances Mulhall Achilles Library and Archives, Sanborn Hopper Archive, Gift of The Arthayer R. Sanborn Hopper Collection Trust. Series III: Edward Hopper Personal Papers, Subseries H: Photographs

La relazione tra Edward e Jo Hopper

Il 9 luglio 1924 Edward e Jo convolarono a nozze. La loro storia coniugale fu travagliata e colma di litigi, ma i due rimasero legati fino alla morte, avvenuta a distanza di un anno l’uno dall’altra, rispettivamente nel 1967 e nel 1968.

Del loro rapporto sappiamo molto grazie agli oltre sessanta diari scritti da Jo, in cui emerge una prevaricazione del marito sulla moglie, soprattutto in ambito professionale.

Mentre lei incoraggiava l’arte di lui, suggerendo i titoli delle opere, posando come modella per i soggetti femminili, supportando Edward nei momenti di crisi creativa e persino organizzando incontri con collezionisti e mecenati al fine di promuoverne il lavoro, lui si mostrò sempre contrario alla pratica artistica di lei.

Lo testimonia ad esempio lo stessa Jo, che in un dei suoi diari appunta un episodio esemplare: chiedendo ad Edward “Non è bello avere una moglie che dipinge?”, lui rispose sprezzante “Fa schifo”.

Finì così che la Nivison, sempre sminuita dal compagno, che non perdeva occasione per ribadire la sua superiorità artistica, perse ben presto la motivazione e lo stimolo verso l’arte, dedicandosi solo a supportare quella del marito.

Il documentario “Hopper. An American Love Story”

Il documentario “Hopper. An American Love Story”, diretto da Phil Grabsky, intende delineare la figura dell’artista partendo da estratti di rare interviste televisive concesse da Edward, così come dalle riflessioni di Josephine riportate nei suoi scritti. Ne emerge un carattere schivo, solitario, somigliante a molti dei soggetti da lui ritratti.

Le testimonianze di studiosi ed esperti riconoscono inoltre l’importanza dell’autore de I Nottambuli nel documentare la società statunitense a lui contemporanea, raffigurandola nelle sue opere e riconoscendo come la vita e il matrimonio dell’artista non fossero altro che esempio di ciò che accadeva in molte altre mura domestiche dell’America di allora.

Il film segue dunque una tendenza revisionistica nei confronti di Hopper, poco avvezzo non solo a rispettare le aspirazioni artistiche di Jo, ma anche ad accogliere i cambiamenti sociali che erano di lì per esplodere nella sua New York.

Hopper. An American Love Story uscirà nei cinema italiani con Nexo Digital il 9 e 10 aprile 2024.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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