“La bella confusione”. Il libro di Francesco Piccolo che celebra Il Gattopardo e 8½

Lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo propone un romanzo diverso dal solito. Un’indagine cinematografica, set, epoche e personaggi come Marcello Mastroianni, Ennio Flaiano, Sandra Milo e Pier Paolo Pasolini

La stagione d’oro del cinema italiano attraverso due ritratti, quelli di Luchino Visconti e Federico Fellini. È questo il racconto che si legge ne La bella confusionedi Francesco Piccolo, il recente libro dello scrittore e sceneggiatore che nel 1993 è stato finalista al premio Calvino con il romanzo d’esordio Diario di uno scrittore senza talento e nel 2014 vincitore del premio Strega con Il desiderio di essere come tutti. La bella confusioneè, come tutti i libri di Piccolo – tra cui Momenti di trascurabile felicità – dinamico e incalzante, e in questo caso anche molto emozionante soprattutto per chi è amante degli aneddoti e delle curiosità sul cinema. E soprattutto, per chi ama il cinema di Fellini e Visconti, per chi conosce a memoria film come e Il Gattopardo che hanno fatto la storia del nostro cinema, in Italia e all’estero. La “bella confusione” del titolo non è altro che l’incontro/scontro dei mondi poetici di questi due registi, lontanissimi tra loro eppure così vicini. La bella confusione è un libro sulla creatività e sulla creazione di un’opera, come ama sottolineare lo stesso autore.

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Francesco Piccolo, La bella confusione

“La bella confusione” di Francesco Piccolo

Francesco Piccolo con La bella confusione veste i panni del detective e attraverso lettere, filmati, appunti e diari, interviste, pettegolezzi e testimonianze costruisce una storia in cui i personaggi sono Marcello Mastroianni, Ennio Flaiano, Sandra Milo, Tomasi di Lampedusa, Camilla Cederna, Suso Cecchi d’Amico, Burt Lancaster e Pier Paolo Pasolini. “La storia del cinema non è poi così diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti, appuntamenti rincorsi o mancati, decisioni prese all’ultimo minuto e imprevedibili coincidenze. Fatalità cruciali che permettono a un’opera di venire alla luce, con le precise caratteristiche che poi tutti ricorderanno”, si legge nella nota di presentazione del libro. “La scelta di un’attrice, la luce sul set, le vicissitudini sentimentali del regista o di un comprimario – così come i tagli nel budget o una scena cambiata all’improvviso – possono scrivere a modo loro una pagina del genio universale. Il 1963 è stato l’anno di Fellini e di Visconti. Un anno decisivo per il cinema italiano, che ha visto la nascita di 8½ e Il Gattopardo. Ma prima di diventare i capolavori che ben sappiamo erano due incredibili scommesse, nonché il campo di battaglia tra due artisti rivali e profondamente diversi: mentre Claudia Cardinale cambiava il colore dei capelli secondo il capriccio di chi la dirigeva, l’intero contesto culturale italiano si stava preparando a sposare l’una o l’altra visione del cinema e del mondo”.

“La bella confusione” di Francesco Piccolo e l’ispirazione da Claudia Cardinale

La bella confusione è stato presentato come “un documentario fatto di parole: la potenza dell’arte, i segreti del cinema, i duelli di un’Italia che non sapremmo più immaginare”. L’idea del romanzo si deve all’attrice che si vede in copertina, la splendida Claudia Cardinale, che tempo fa ha raccontato a Piccolo della competizione tra i due giganti Visconti e Fellini. Loro che nel 1962, praticamente in contemporanea, stavano lavorando a due film divenuti mitologici, e Il Gattopardo. E mentre le riprese sui due set iniziavano, Claudia Cardinale faceva la spola tra le due produzioni, avendo ruoli di spicco in entrambi i film. E senza questa “unione” tra i due set oggi non ci sarebbe questo splendido libro. “Nel 2014 ero uno degli autori del Festival di Sanremo, decidemmo di invitare Claudia Cardinale. Per certe suddivisioni automatiche ma anche logiche nelle mansioni, degli ospiti di cinema dovevo occuparmene io. Quindi nel pomeriggio, quando Claudia Cardinale arrivò per le prove, mi presentai, la accolsi e in attesa del suo turno ci sedemmo a un tavolino un po’ appartato nel foyer del teatro Ariston. Ci mettemmo a chiacchierare, lei voleva fumare, non si poteva ma ce ne fregammo e fumammo insieme; e lei mi raccontò un po’ di cose”, scrive Piccolo. “Mi disse che quando davano in televisione la finale del Festival di Sanremo, lei andava sempre a casa di Visconti e con un gruppo di amici scommettevano su chi avrebbe vinto e litigavano sulle canzoni. E poi, raccontandomi di Visconti, cominciò a parlare della storia dei capelli neri e dei capelli chiari quando girava contemporaneamente Il Gattopardo e 8½”.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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