Glamorous, la serie. E se la scoperta di sé passasse dal makeup?

Dal 22 giugno su Netflix è disponibile la serie Glamorous con Kim Cattrall e Miss Benny, un drama queer che ci ricorda che siamo tutti bellissimi

Capello biondo un po’ cotonato, cappello in testa e mantello sulle spalle. Il rosso è il colore predominante. Non si tratta di un supereroe ma di Madolyn Addison, popolare ex modella e star del makeup a capo di Glamorous by Madolyn. È il ritorno in grande stile di Kill Cattrall – la Samantha di Sex and the City – sul piccolo schermo. “Perché una supermodella mondiale ha costruito un impero del makeup? Perché nessuno pensava che potessi farlo”: così, subito accattivante, che si presenta il suo personaggio al pubblico e al giovane Marco (interpretato dall’attrice e cantante Miss Benny) in Glamorous, nuova serie a tematica queer disponibile su Netflix. Immaginate un cocktail con dentro un pizzico di Il diavolo veste Prada e di Ugly Betty shakerati con una buona dose di Emily in Paris e anche un po’ di Prom e il gusto è subito dolce, attuale, inclusivo e, inevitabilmente, illuminante.

Glamorous, la serie
Glamorous, la serie

Un drama queer per nulla superficiale

In Glamorous – in totale 10 episodi – si assiste a più vite sospese: c’è Madolyn che dopo 23 anni di successi con il suo brand è ad un punto morto, senza creatività e in piena solitudine; c’è Marco, un giovane influencer appassionato di makeup, che appare coraggioso e spavaldo ma che, seppur orgogliosamente queer, si sente incompleto perché non si rispecchia nella sua identità di genere; c’è Chad (Zane Phillips), figlio gay e super pompato di Madolyn che, pur di non deludere la madre, non riesce a scegliere la sua strada lavorativa; e c’è Venetia (Jane Payton), assistente preziosa di Madolyn che attende caparbiamente una promozione che tarda ad arrivare. Glamorous, colorato, pieno di muscoli e glitter,è un drama queer sì, ma è anche il racconto di un micromondo costituito da persone che senza giudizi o pregiudizi, e attraverso il makeup, cercano e guardano al bello di ognuno. In breve: è un viaggio nel dietro le quinte di un’azienda di cosmetici, attraverso lo sguardo della comunità LGBTQIA+, con un solo fine, scoprire sé stessi. Quello che comunica Glamorous dal primo all’ultimo episodio è che dietro all’apparenza, sotto ogni superficie, sotto uno o più strati di make up, c’è sempre una persona con un cuore, un’anima e un’identità da conoscere e rispettare.

Glamorous, la serie
Glamorous, la serie

Vulnerabilità e identità transgender

Madolyn e Marco sono i personaggi centrali della serie e si fidano l’uno dell’altro. Kim Cattrall e Miss Benny sono perfetti. Esprimono sincerità e leggerezza lavorando perfettamente tra dramma e commedia. La Madolyn di Kim Cattrall ha delle sfumature che ricordano il suo personaggio in Sex and the City, come fosse una sua versione matura e “casta”. È autoritaria, affascinante, spiritosa ma di gran lunga più vulnerabile. Il ruolo di Marco è invece una sorta di riscatto per Miss Benny. Dopo tanti anni di porte in faccia, provini non riusciti perché ‘troppo femminile’ per gli standard, per l’attrice arriva Glamorous e tutto si allinea. E se la serie termina con Marco che si accetta e sceglie per se un percorso trasgender, questo non è il cuore della storia… “Era molto importante che la transessualità di Marco non fosse il punto dello show. Non è un colpo di scena per sorprendere il pubblico. Al contrario, vediamo una persona queer vivere il primo amore, dividersi tra successi e fallimenti, e tutto quello che riguarda la vita da adulti… e nel frattempo anche scoprire la propria identità. Perché essere transgender non è qualcosa che fai, ma chi sei”, spiega la stessa Miss Benny al New York Times. Glamorous è una serie da consigliare a tutti, è piccolo e colorato tassello che racconta la nostra società. E, seguendo il consiglio degli stessi Madolyn e Marco: stay glamorous!

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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