Roma: 300 milioni di euro per fare di Cinecittà il nuovo hub del cinema europeo

Il grande investimento è stato stanziato dal Governo e inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per ampliare l’area di Cinecittà, rendendola un polo di sperimentazione e formazione del settore cinematografico connessa con altre realtà europee.

Mentre è in corso la 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, si è svolto, sempre a Venezia, il panel “Il ruolo degli Studios nel nuovo mercato audiovisivo globale”, a cui ha preso parte anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini annunciando importanti novità che riguardano il settore cinematografico. Nascerà infatti a Cinecittà, grazie a un imponente investimento da parte del Governo, un grande hub del cinema europeo, all’insegna dell’innovazione, della formazione, dell’attenzione all’ambiente e della collaborazione con realtà estere. “Su Cinecittà il Governo ha deciso di fare un grande investimento”, ha dichiarato Franceschini, “che guarda al futuro del cinema italiano e che ci mette in condizione di esercitare un ruolo di leadership in Europa in questo settore”.

IL NUOVO HUB CINEMATOGRAFICO A CINECITTÀ

Nel Pnrr sono previsti 300 milioni di euro che serviranno per trasformarla”, ha proseguito il ministro, riferendosi al progetto di Cinecittà. “Sia dal punto di vista strutturale, attraverso l’operazione con Cassa Depositi e Prestiti, che ne aumenta il suo volume con altri 40 ettari confinanti, sia da quello tecnologico. Poi ci sarà il collegamento con il Centro sperimentale di cinematografia, quindi con la formazione, e la nuova governance, che ringrazio ancora per aver accettato questo impegno. Uno sviluppo dell’area che sarà tutto in chiave di sostenibilità ambientale, uno dei criteri che verranno sempre di più valutati anche dall’industria cinematografica nella scelta di dove fare un film”. Un progetto ambizioso che punta a fare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza una concreta risorsa per la ripartenza, soprattutto nei confronti di uno degli ambiti più colpiti e penalizzati dall’avvento della pandemia.

LA COMPETITIVITÀ DELL’ITALIA NEL SETTORE CINEMATOGRAFICO

L’obiettivo è anche quello di coniugare quei valori di bellezza, storia e tradizione, per cui il nostro Paese è noto in tutto il mondo, con delle agevolazioni fiscali che incentivino le produzioni cinematografiche in Italia. Una misura già avvenuta ad esempio con il tax credit, potenziato durante la crisi del Covid e reso infine permanente, come è stato ricordato durante la conferenza. “Ora dovremo ragionare su delle norme che rafforzino le integrazioni tra aziende italiane e, una volta accresciute, evitare che finiscano nelle mani straniere, immaginando delle regole, compatibili con l’ordinamento europeo, che ci aiutino in questo sforzo”, ha aggiunto il Ministro, ricordando inoltre il ruolo fondamentale dell’Europa per il rilancio del cinema italiano. “La crescita enorme del settore del cinema e dell’audiovisivo, che continuerà ad esserci nei prossimi anni, ci spinge a lavorare come Europa, da soli i singoli stati europei sono piccoli e difficilmente possono reggere la competizione. L’Europa insieme, invece, è il più grande produttore e consumatore di contenuti culturali”, ha concluso. “Questa è la nostra prospettiva: piattaforme europee, regole comuni europee, grandi collaborazioni e l’Italia su questo può esercitare un ruolo di primo piano”.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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