Il Lucca Film Festival 2020 inaugura una mostra dedicata ad Alberto Sordi e Federico Fellini

Il centenario di Sordi e Fellini celebrato al Lucca Film Festival con una mostra dedicata a bozzetti e locandine, pezzi storici e alcuni inediti di grandi classici intramontabili del cinema italiano

L’edizione 2020 del Lucca Film Festival inaugura in pre-apertura la mostra Alberto Sordi, Fellini e i Vitelloni: 100 anni insieme, esposta nella limonaia di Palazzo Pfanner fino al 15 ottobre: nel centenario dalla loro nascita, un’esposizione dedicata a due giganti del cinema italiano amatissimi anche a livello internazionale. Alberto Sordi e Federico Fellini si sono voluti bene e sono stati amici al di fuori del set lavorativo. Le loro carriere, iniziate in contemporanea, sono memorabili di un’era cinematografica del cinema italiano che forse mai tornerà. Sordi e Fellini hanno mosso i primi passi insieme con un capolavoro assoluto quale I vitelloni. Il Lucca Film Festival inaugura una piccola mostra profondamente nostalgica e romantica che i cinefili ameranno. Materiali inediti che uniscono la grande arte del disegno alla storia artigianale delle locandine di un tempo. Alberto Sordi, Fellini e i Vitelloni: 100 anni insieme è una splendida raccolta ed esposizione di manifesti originali di numerosi film, affiancati dai dipinti che li hanno ispirati, locandine, fotobuste, bozzetti, libri, foto di scena, colonne sonore in vinile e cd, tutto proveniente dalla collezione privata del lucchese Alessandro Orsucci.

Lucca Film Festival 2020 - Alberto Sordi, Fellini e i Vitelloni: 100 anni insieme

Lucca Film Festival 2020 – Alberto Sordi, Fellini e i Vitelloni: 100 anni insieme

COLLEZIONE DI BOZZETTI E LOCANDINE SU SORDI E FELLINI 

Orsucci, che ormai da quasi trent’anni raccoglie con grande passione materiale originale pubblicitario del cinema italiano e dei capolavori del cinema americano e che ha la sua punta di diamante in oltre 600 pezzi che riguardano Alberto Sordi, ha dichiarato: “ho sempre amato Sordi come attore, autore, regista, straordinario interprete della commedia all’italiana, ma da quando ho approfondito la sua conoscenza, sapendo quanto bene ha fatto per gli altri, il cosiddetto Sordi segreto lo amo ancora di più. Ho avuto l’onore di conoscerlo personalmente, nel 2001 a Fabriano, durante una fantastica manifestazione a lui dedicata. Già all’inizio del 2019 pensavo sia al centenario della nascita di Sordi che a quello del Maestro Fellini e a come poterli omaggiare. Quale migliore occasione se non questa: realizzare una mostra nella mia città insieme a una manifestazione internazionale e consolidata come il Lucca Film Festival. Un’idea nata e condivisa con Nicola Borrelli, presidente del festival. La scelta del materiale da esporre non sarà semplice, vista la sterminata e lunga carriera di Sordi, con circa 200 film, dalla prima comparsata del 1937 in Scipione l’africano al 1998 con Incontri Proibiti”. All’inaugurazione della mostra ha partecipato Alberto Paradossi, il giovane attore che ha interpretato il ruolo di Fellini nel film di Luca Manfredi Permette? Alberto Sordi. 

SORDI E FELLINI CHE VITELLONI 

La lunga attività di Alberto Sordi è rappresentata in Alberto Sordi, Fellini e i Vitelloni: 100 anni insieme da alcune locandine delle sue interpretazioni più famose come La grande guerra di Mario Monicelli, considerato da alcuni il più bel film di guerra della storia del cinema; Una vita difficile, girato a Viareggio; Un americano a Roma, diretto da Steno, film da protagonista di Sordi; Il Marchese del Grillo, girato nello stesso Palazzo Pfanner a Lucca (memorabile nello specifico la scalinata). I Vitelloni è però il film centrale della mostra, come recita il titolo stesso, arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 17 Settembre 1953. La sceneggiatura, scritta da Fellini, Ennio Flaiano e Tullio Pinelli fu candidata agli Oscar nel 1958 e il film conquistò il Leone d’argento alla 14esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. “Vitelloni” è un termine usato negli anni ’50 ormai scomparso che indicava nel dialetto pescarese i fannulloni. Questi nel film erano Alberto, Moraldo, Fausto Leopoldo e Riccardo che passavano le loro giornate al bar della città, appunto senza fare nulla. Tra tutti questi personaggi, ognuno con il nome dell’attore da cui era interpretato – Alberto Sordi, Franco Interlenghi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste e Riccardo Fellini -, Moraldo è l’unico ad avere un nome di finzione. Lo stesso Moraldo incarnava il vissuto di Federico Fellini, è il regista stesso a doppiare la sua voce nella battuta finale “addio Guido!”. Nel film c’è una scena cult del nostro cinema conosciuta e tramandata veramente di generazione in generazione, quella in cui Alberto Sordi, in macchina con degli amici, schernisce dei contadini chiamandoli “lavoratoriiii” seguito da una pernacchia. 

– Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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