Addio a Joel Schumacher. Regista amato (e odiato) dai fan di Batman

Il regista si è spento a 80 anni. Nonostante le oltre venti pellicole realizzate in carriera, Schumacher è ricordato in particolare per le due trasposizioni cinematografiche dedicate al mitico “uomo pipistrello”: la prima considerata ancora oggi una delle migliori della saga, l’altra da dimenticare

Il mondo del cinema dice addio a Joel Schumacher, il regista noto al grande pubblico per le due pellicole ispirate all’“uomo pipistrello” Batman Forever e Batman & RobinNato nel 1939 nella Grande Mela, e con una formazione da costumista alle spalle, il cineasta aveva esordito nel 1981 con The Incredible Shrinking Woman, liberamente ispirato al romanzo di fantascienza Tre millimetri al giorno e interpretato da Lily Tomlin e Charles GrodinA segnare la consacrazione dell’autore furono i due legal thriller Il cliente (1994) e Il momento di uccidere (1996) – quest’ultimo forte di un cast di giovani promesse come Sandra Bullock, Matthew McConaughey, Samuel L. Jackson e Kevin Spacey –, e Un giorno di ordinaria follia – opera del 1993 presentata in concorso al 46esimo Festival di Cannes. 

JOEL SCHUMACHER E LA SAGA DI BATMAN

Scomparso il 22 giugno nella sua casa di New York in seguito a una lunga battaglia contro il cancro, il regista è però ricordato in particolar modo per le due trasposizioni sul grande schermo del mitico personaggio dei fumetti Batman. Trasposizioni che, in realtà, non andarono bene quanto sperato, e che anzi finirono con l’offuscare – almeno in parte – la decennale produzione dell’artista. Chiamato a sostituire Tim Burton nella saga dedicata al supereroe, Schumacher era riuscito a non far rimpiangere il regista con il primo Batman Forever, del 1995. Il film – interpretato da Val Kilmer – aveva riscosso un buon successo di pubblico ottenendo tre nomination agli Oscar di quell’anno (miglior fotografia, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro). Decisamente diversa invece l’esperienza con il successivo Batman & Robin del 1997: stroncato dai fan del personaggio a causa della sfortunata interpretazione di George Clooney, il film è considerato ancora oggi uno degli episodi meno riusciti della serie sull’“uomo pipistrello”. Un risultato di critica e di botteghino che costrinse la casa di produzione Warner Bros a sospendere la produzione di altre pellicole sul tema fino al 2005, anno del passaggio del testimone a Christopher Nolan. 

IL FINALE DI CARRIERA DI JOEL SCHUMACHER

Anche in seguito alla “scottatura” causata dallo scarso risultato del film, Joel Schumacher tornerà a girare film di minore ambizione, ottenendo tuttavia, proprio nel finale di carriera, alcuni dei risultati più apprezzabili della sua intera attività. È il caso, ad esempio, del thriller con Colin Farrell In linea con l’assassino del 2002, e de Il fantasma dell’Opera, lungometraggio del 2004 tratto dal celebre musical di Andrew Lloyd Webber. A chiudere la lunga sequenza di pellicole, il viaggio psichedelico nella mente di Jim Carrey con Number 23 e l’apprezzato Trespass del 2011, applaudito al Toronto International Film Festival grazie alle buone interpretazioni di Nicolas Cage e Nicole Kidman. 

– Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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