3 film da non perdere al cinema: Troppa grazia, Il vizio della speranza, A private war

Troppa grazia, Il vizio della speranza e A private war. I personaggi femminili conquistano le sale cinematografiche e dall’Italia spira un vento di riscatto e di storie, diverse, divertenti e profonde.

La Madonna che appare in un supermercato, una donna segnata da un passato di violenza carnale e un racconto di guerra vissuto in prima linea. Tra le uscite di questa settimana ci sono tre film molto forti a livello emotivo, forse non del tutto perfetti nella loro forma. Il cinema italiano mostra sempre più coraggio nel portare sul grande schermo storie nuove e che possono creare un interessante confronto nella nostra società. Da un lato Gianni Zanasi è il regista che pensa ad un supereroe, sceglie una figura femminile e invece di rifarsi all’universo dei fumetti, va direttamente dalla eroina per eccellenza, la Madonna. Dall’altro Edoardo De Agelis, dopo la grande attenzione avuta con Indivisibili, guarda nuovamente all’universo femminile ma questa volta in modo più intenso e privato avvicinandosi al tema della prostituzione. Ancora una volta in collaborazione brillante con Enzo Avitabile.

Margherita Bordino

TROPPA GRAZIA

Troppa grazia

Troppa grazia

Presentato alla Quinzaine della scorsa edizione del Festival di Cannes e presentata dal direttore delegato come “una commedia davvero folle”, Troppa Grazia fa il suo ingresso in sala per la regia di Gianni Zanasi. Un film con Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron, Carlotta Natoli. La storia di Lucia, una geometra specializzata in rilevamenti catastali, che a 18 anni ha avuto la figlia Rosa da un amore passeggero. Inoltre, ha appena chiuso una relazione pluriennale con Arturo e con il lavoro non riesce ad arrivare a fine mese. Approfittando della sua condizione, Paolo, il sindaco del paese, le affida il compito di effettuare un rilevamento su un terreno dove un imprenditore vuole costruire un impero immobiliare e su cui Lucia deve “chiudere un occhio”. Una commedia con elementi soprannaturali, con accanto al personaggio di Lucia una supereroina d’eccellenza, la Madona. Un piccolo film in cui si ride molto e bene.

IL VIZIO DELLA SPERANZA

Il vizio della speranza

Il vizio della speranza

Il direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, ha valutato questo film non in linea con il suo festival. Antonio Monda, dalla Festa del Cinema di Roma, ha invece pensato fosse perfetto per la sua Festa. Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis si è quindi già fatto conoscere tra chiacchiere e valutazioni. E proprio alla Festa del Cinema di Roma ha ricevuto il Premio del Pubblico. Un film drammatico con Pina Turco, Massimiliano Rossi, Marina Confalone, Cristina Donadio, Odette Gomis. Maria è figlia di una madre alienata e braccio destro di una pappona tossicomane. È una ragazza da una vita dannata. Cresciuta condannata da un abuso sessuale che le ha marchiato per sempre il volto e che le ha privato il ventre della capacità di procreare. La sua vita si svolge tra nigeriane che affittano l’utero per sopravvivere, in una realtà che di umano ha ben poco. Edoardo De Angelis torna a girare in un luogo per lui fonte di grande ispirazione, Castel Volturno.

A PRIVATE WAR

A private war

A private war

A private war è una storia che va condivisa, vista e conosciuta. Firma la regia del film Matthew Heineman, mentre gli interpreti sono Rosamund Pike, Jamie Dornan, Tom Hollander, Stanley Tucci, Greg Wise, Faye Marsay. A private war è la vera storia di Marie Colvin, reporter di guerra per il Sunday Times dal 1985 fino alla sua morte, a Homs, nel 2012. Bella e talentuosa, ha vinto numerosi premi, ha convinto Arafat a raccontarle la sua vita e Gheddafi a farsi intervistare. Un biopic che si interroga sul mestiere di reporter e sugli effetti psicologici devastanti della guerra. Un film che pone una grande attenzione verso quel giornalismo che oggi viene poco raccontato, osservato. Perché di reporter in zona di guerra non c’è sono Oriana Fallaci.

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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