Il regista Michael Moore arriva alla Festa del Cinema di Roma con Fahrenheit 11/9

Alla 13esima Festa del Cinema del Roma arriva lui, un regista pieno di talento e con tanto da dire. Michael Moore è uno dei protagonisti degli Incontri Ravvicinati e al tempo stesso presenta il suo nuovo film Fahrenheit 11/9

Come si è arrivati all’elezione di Donald Trump? Cosa è successo prima? E ora che è passato quasi un anno dalla sua elezione? Michael Moore conferma il suo spirito politicamente scorretto e presenta il suo Fahrenheit 11/9, un documentario che ripercorre il come e il perché si è arrivati all’attuale declino politico, e non solo in USA. Il regista dichiara durante il suo incontro: “mentre da noi c’è il grande performance artist di The Donald, da voi italiani trionfano Berlusconi, Salvini e Di Maio, gente che fa divertire e si presenta per quello che è veramente. Ma questi politici non hanno nulla di divertente in quello che fanno”. In tal senso Moore ci mette un secondo a definire l’atteggiamento del ministro italiano dell’Interno verso i migranti: “Salvini è un razzista”. E rincara la dose continuando, “smettetela di indorare la pillola e definitelo per quello che è, cioè anche un bigotto e omofobo, e ditegli che se non ama i matrimoni gay semplicemente può sposarsi con una donna, ma non impedire agli altri di vivere l’amore come desiderano”.

FAHRENHEIT 11/9, UN ANNO DI TRUMP

Il nuovo film di MooreFahrenheit 11/9 arriva nelle sale italiane dal 22 al 24 ottobre con Lucky Red, un piccolo evento che si spera possa avere un più ampio respiro. Michael Moore torna alla regia e sullo schermo in forma smagliante. Esattamente 14 anni dopo Fahrenheit 9/11, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e campione d’incassi con 222 milioni di dollari in tutto il mondo, il regista è tornato a osservare la politica americana e l’inquilino della Casa Bianca con Fahrenheit 11/9, titolo che ribalta l’11 settembre di un tempo per soffermarsi su quel 9 novembre 2016 in cui Donald Trump è stato eletto 45esimo Presidente degli Stati Uniti.

CIAO DEMOCRAZIA

Provocatorio e sarcastico, il film ma anche il regista è stato accolto con una ovazione alla Festa del Cinema. Fahrenheit 11/9 ha il grande pregio di essere vero, crudele (perché diretto). Un racconto ben costruito che mostra la tremenda messa in discussione della democrazia che sta avvenendo negli ultimi anni in tutto il mondo occidentale. Un cambiamento radicale che è dipeso da scelte assurde oltre che irresponsabili commesse dagli stessi “democratici”. Nelle due ore di film, oltre a sottolineare il pericolo Trump con un suo personale “io ve lo avevo detto”, Michael Moore giunge perfino ad un paragone con  Adolf Hitler, inserendo in alcune scene la voce del Presidente Trump sulle immagini di uno dei discorsi del dittatore.

CLINTON / OBAMA: QUELLO CHE NON SAPPIAMO

Il tutto prende piede dalla decisione del partito Democratico di spingere l’elezione di Hillary Clinton per poi fare un passo indietro verso la descrizione della crisi idrica della sua città Flint nel Michigan, da sempre scenografia dei suoi film. Nella cittadina, un pessimo governatore ha pensato bene di costruire un inutile acquedotto per poi rifornire la città, che conta una maggioranza di cittadini di colore, delle acque di un fiume inquinato, invece delle limpide acque del lago Huron. ll risultato è stato un avvelenamento da piombo che ha colpito tutti, in particolare i bambini. E qui, senza spoilerare troppo, arriva anche il dito puntato contro Barack Obama, l’uomo della speranza! Fahrenheit 11/9 è questo, un racconto di situazioni interne corrotte o ribaltate, non portate alla luce e lontane dalle glorie governative. Moore fa una raccomandazione a tutti noi: “be Italy again”.

– Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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