Dalla politica all’arte: la svolta di La7. Parte Artedì, il programma culturale di Giovanni Floris

Riuscirà a far dimenticare programmi cult come Passepartout? Vincerà la sfida degli ascolti? Inaugurerà un nuovo corso per la tv di Urbano Cairo? Chi vedrà saprà. Da lunedì prossimo parte Artedì…

Giovanni Floris
Giovanni Floris

Dentro la storia, oltre la politica, parlando d’arte. Una volta tanto. È la nuova scommessa di Giovanni Floris e La7, che a sorpresa lanciano un nuovo progetto: dopo quasi tre anni di successi con DiMartedì, classico talk show a tema politico, ultimamente evoluto con ampie porzioni dedicate alla salute, l’alimentazione, l’informazione scientifica, il mondo dell’impresa, i casi di truffe, più qualche incursione fra arte e turismo, ci si concentra appieno sulla cultura e le bellezze storico-artistiche del Paese. Non con una nuova sezione della (già lunghissima) trasmissione del martedì, ma con un programma vero e proprio, nuovo di zecca.

Il Cristo velato
Il Cristo velato

VIS À VIS COL CRISTO VELATO

Otto puntate di 30 minuti, ogni lunedì, per quello che è letteralmente un supplemento culturale della testata. Artedì parte nel giorno di Pasquetta, alle 23.10. Il pubblico, al margine della scampagnata d’ordinanza, si godrà un viaggio speciale fin dentro la Cappella Sansevero di Napoli, al cospetto dell’incantevole Cristo velato di Giuseppe Sanmartino. Scultura marmorea dalla finezza rara e dal carattere tattile prepotente, posta al centro di un teatro barocco, tra celebrazione del sacro e seduzioni plastiche-pittoriche. Un tesoro, che Artedì farà scoprire al grande pubblico con un linguaggio tipicamente televisivo. Dunque – si presume – niente critichese, arzigogoli astrusi, tempi slabbrati. La storia dell’arte si fa racconto croccante, accattivante, a misura di massa. Poi, sulle scelte di registro, sul ritmo, sull’efficacia dei contenuti, è tutto da valutare. Al momento si conosce giusto la struttura: otto luoghi simbolo dell’Italia del bello e del grandioso saranno raccontati da un esperto sempre diverso, nelle vesti di cicerone.

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 
La Cappella San Severo a Napoli
La Cappella San Severo a Napoli

DAL VATICANO AI TESORI DELLA BANCA D’ITALIA

Nel caso della prima puntata, ad esempio, la guida (ancora non annunciata) attraverserà la navata con il capolavoro di Sanmartino, ma anche la cavea sotterranea, dove sono conservate le macchine anatomiche ideate dal medico palermitano Giuseppe Salerno. Tappe successive? Tutte fra Milano a Roma, col Vittoriano, Villa Farnesina, Castel Sant’Angelo e il Vaticano, la chiesa di San Clemente e la Cripta dei Cappuccini per la Capitale; e poi il caveau della Banca d’Italia e il Cenacolo di Leonardo per le due trasferte meneghine.
I grandi musei e le super mostre d’arte contemporanea? Non pervenuti, almeno in questa prima prova. Che, una cosa è certa, è un segnale. Un tentativo di cercare vie diverse, dinanzi al calo d’interesse diffuso per l’ormai appassito format del talk show politico. I numeri non crollano – come accaduto per l’esperimento di Gianluca Semprini sui Rai3, nato per sostituire Ballarò e morto subito dopo – ma la stanchezza si avverte, nonostante la buona tenuta di La7 rispetto al suo core business: attualità, cronaca giornalistica e dibattito politico. Poco sul fronte della cultura tout court, in effetti. Nulla in fatto di arte, almeno fino a ieri. Anche perché, va detto, i classici contenitori d’informazione hanno costi ridotti rispetto a un documentario culturale di mezz’ora.
Artedì segna dunque un tentativo d’espansione per la rete di Urbano Cairo, già editore del mensile Arte e del premio per giovani artisti che porta il suo nome. Parola, da martedì, all’oracolo Auditel.

– Helga Marsala

http://www.la7.it

 

Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Helga Marsala
Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo, fino al 2010, come caporedattore per la piattaforma editoriale Exibart. Nel 2011 è nel gruppo che progetta e lancia la testata culturale Artribune, dove ancora oggi lavora come editorialista, collaborando col team di direzione e operando come curatrice e project manager nel nuovo comparto aziendale Artribune Produzioni. Svolge un’attività di approfondimento teorico attraverso saggi e contributi critici all’interno di pubblicazioni d’arte e cultura contemporanea. Scrive di arti visive, arte pubblica, politica, costume, comunicazione, attualità e linguaggi creativi contemporanei. Presso Riso Museo d’Arte contemporanea della Sicilia è stata curatrice dell’Archivio S.A.C.S (Sportello Artisti Contemporanei Siciliani) e membro del Comitato Scientifico, collaborando a più riprese con progetti espositivi, editoriali e di ricerca del Museo. Cura mostre e progetti, prevalentemente presso spazi pubblici italiani, seguendo il lavoro di artisti italiani ed internazionali. È stata membro di commissioni e giurie per premi/residenze d’ambito nazionale, riservati ad artisti. Dal 2018 al 2020 ha lavorato come Consulente per la Cultura del Presidente della Regione Siciliana e dell’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.