Il festival slow che unisce creatività e sostenibilità è ad Ancona
Il Parco del Conero ospita Conero Film + ADV. Un creative retreat unico che unisce cinema indipendente, workshop esclusivi, esperienze all’aperto e incontri tra professionisti internazionali
“Abbiamo bisogno di rallentare, per tornare a immaginare”: con questa visione Mattia Fiumani ha dato vita al Conero Film + ADV, che dal 4 al 7 settembre 2025 tornerà ad animare il Parco del Conero, in provincia di Ancona, come creative retreat immerso nella natura e festival internazionale di cinema indipendente, pubblicità e branded content nel segno della sostenibilità. La nuova edizione, ospitata alla Villa Piancarda, introdurrà una giornata di workshop con ospiti e giurati internazionali e dedicherà grande attenzione al Conero Award, in collaborazione con EcoMuvi, che valorizza le produzioni rispettose dell’ambiente. Nato nel 2023 dall’impegno di riqualificare oltre dieci ettari di territorio, il CFA richiama oggi registi, brand e creativi da tutto il mondo, tra esperienze outdoor e proiezioni sotto le stelle.

L’intervista a Mattia Fiumani, fondatore del festival Conero Film + ADV
Che tipo di esperienza “trasformativa” volete offrire, e a chi è rivolta?
Il progetto è nato come risposta – o meglio, come antidoto – a eventi preesistenti di un’industria ormai satura. Lavoriamo nell’industria creativa, siamo creativi, eppure i più noti eventi di settore sembrano avere sempre meno a che fare con la creatività. La nostra non è una volontà di screditare ciò che già esiste, ma di offrire un’alternativa a registi, case di produzione e professionisti del cinema e della pubblicità che preferiscono un approccio più intimo. Un contesto in cui i rapporti umani e professionali si costruiscono attraverso esperienze di qualità: giornate fatte di camminate nei boschi, cene collettive tra gli ulivi, kayak al mattino e gite in barca. Chiamiamolo pure lo slow food degli eventi di settore.
Quale potere ha un festival di questo tipo sull’immaginario collettivo?
Come diciamo sempre, il quarto membro del festival è il Parco del Conero. Trascorrere del tempo nella natura per ricaricare le energie significa aprire nuove conversazioni, lasciarsi ispirare e immaginare progetti inediti. Cose che, in tutta onestà, difficilmente accadono in una conference room.

Il programma del festival Conero Film + ADV 2025
Come sarà strutturato il programma?
Dal 5 al 7 settembre mattina si terrà il Creative Retreat in una villa ristrutturata all’interno del Parco del Conero: un massimo di 50 persone tra giuria, speaker e ospiti trascorreranno i giorni insieme con workshop e attività all’aperto. Un momento intimo, che permette anche a nuovi registi di entrare in contatto con realtà importanti (già sold out). Il 7 pomeriggio, dalle 16, ci sposteremo alla Mole Vanvitelliana di Ancona per un evento aperto al pubblico: panel e ospiti come Sea Shepherd, Directors Notes e BBDO Italia, seguiti da un momento più glamour con le proiezioni della selezione ufficiale e la cerimonia di premiazione delle migliori produzioni.

Nella selezione portate corti premiati e film internazionali. Qual è il criterio curatoriale?
È una domanda importante, perché la cura dei contenuti definisce l’anima del festival. Il linguaggio visivo è senza dubbio centrale e viene premiato. Il team principale – composto da Niccolò Montanari e Lida Zvereva – porta con sé anni di esperienza nel campo creativo. A questo si affianca un comitato artistico di professionisti provenienti da diversi settori, che guida la selezione ufficiale. Non cerchiamo necessariamente progetti volutamente provocatori, ma diamo valore al messaggio. Il cinema riflette il mondo in cui viviamo, e sappiamo bene che stiamo attraversando anni, o decenni, particolarmente complessi.
Perché unire cinema indipendente e pubblicità?
Ci muoviamo tra cinema e pubblicità perché oggi questi mondi spesso si intrecciano. Nella nostra selezione trovate campagne, cortometraggi, fashion film e videoclip. Includiamo progetti commerciali, ma con estrema attenzione a escludere quelli di greenwashing. Vogliamo dare spazio ai brand che cercano davvero di ridurre il proprio impatto. Siamo stati abituati a pensare che la responsabilità di un futuro sostenibile ricada sull’individuo, ma la realtà è che i brand hanno il potere concreto di cambiare le cose. Ed è importante ricordarlo.
Il festival Conero Film + ADV tra creatività e sostenibilità
Sostenibilità ambientale, sociale e creativa: come dialogano tra loro?
Per noi la sostenibilità non si limita all’ambiente. Parliamo anche di sostenibilità sociale e creativa. Questo significa proporre storie che raccontino e valorizzino la nostra società nelle sue diverse sfaccettature, e al tempo stesso selezionare progetti in cui i brand abbiano concesso completa libertà creativa ai registi.
Quali pratiche concrete seguite per rendere il festival realmente sostenibile?
Distinguere pratiche di greenwashing è diventato più semplice: ormai abbiamo affinato lo sguardo, e la nostra generazione percepisce quando qualcosa non è autentico. Per il festival adottiamo varie pratiche concrete: durante il ritiro creativo evitiamo sprechi e materiali inquinanti, utilizziamo generatori solari per illuminare la zona camping, coinvolgiamo la comunità locale nell’organizzazione e abbiamo costruito bagni e docce sostenibili. Trovare soluzioni per salvaguardare il pianeta richiede pensiero creativo. Riunire persone – non solo registi o addetti ai lavori – che hanno a cuore il mondo in cui viviamo significa favorire nuove idee, unire le forze e cercare insieme di cambiare le cose in meglio.

A tre edizioni dalla nascita, come è cambiata la vostra idea di impatto culturale?
La prima edizione è stata un test: ci chiedevamo se a qualcuno sarebbe davvero importato, e come avremmo potuto competere con capitali nazionali e internazionali. La realtà è che le persone sono sempre più stanche delle città e delle logiche di massa che le trascinano. Il tempo per disconnettersi è raro, e fin dall’inizio il pubblico ha percepito il festival come un’occasione per immaginare un nuovo modo di vivere e lavorare nell’industria creativa.
Guardando a domani, immaginate di trasformarvi in un modello internazionale?
Non pensiamo ad un tradizionale concetto di espansione. L’idea è piuttosto di individuare comunità locali e creare lì ritiri creativi. Questo, per noi, rappresenta un vero modello di espansione sostenibile.
Ginevra Barbetti
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