È morta Ornella Vanoni. La musica leggera dice addio a una delle sue più grandi interpreti

Vanoni si è spenta all’età di 91 anni, nella sua casa di Milano, dopo una lunghissima carriera, che l’ha vista eccellere a teatro e nella musica. Sofisticata, intellettuale, tagliente, capace di ridere di sé. Ha collaborato con grandi artisti e ottenuto due Premi Tenco

Un malore mentre era in casa, a Milano, è stato fatale a Ornella Vanoni, che scompare all’età di 91 anni, dopo una lunghissima carriera, costellata di successi e riconoscimenti, di critica e pubblico.

Gli inizi di Ornella Vanoni, tra teatro e musica

Nata a Milano il 22 settembre 1934, figlia di un industriale farmaceutico, si iscrisse nel 1953 all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler (di cui sarebbe diventata compagna). Nel 1956 debutta come attrice in Sei personaggi in cerca d’autore, di Pirandello. All’anno successivo data il suo esordio come cantante, sempre a teatro: ed è proprio Strehler a consacrarne il ruolo di interprete raffinata, intellettuale e ironica – del 19958 è l’EP Le canzoni della malavita, repertorio di canzoni popolari e ballate inventato da Strehler – che la accompagnerà per tutta la vita. Sul palco e fuori dalle scene. In carriera ha pubblicato oltre cento progetti (tra album, EP e raccolte), distinguendosi come una delle più grandi interpreti della musica leggera. “Ho avuto una vita difficile, dolorosa. E bella, bellissima, gioiosa. Ho avuto tutto”, racconta nel libro-confessione Vincente o perdente, edito da La nave di Teseo a giugno 2025: nel libro, sorta di diario sentimentale affidato alla penna di Luigi De Crescenzo, in arte Pacifico, la cantante ha racchiuso i fatti della sua vita, pubblica e privata, che si sono trasformati in canzoni ed emozioni.

La lunga carriera di una delle più grandi interpreti della musica leggera

Tra gli snodi centrali della sua carriera, sempre strettamente intrecciata alle sue vicende personali, l’incontro (e la storia d’amore) con Gino Paoli (che per lei scriverà il brano Senza fine), nel 1960. Del 1961 è il suo primo album, inciso per Ricordi, mentre prosegue, con successo, la sua carriera in teatro, che nel ’64 la porterà anche a calcare i palchi di Broadway. Agli Anni Settanta si ascrive il suo primo, grande successo commerciale, il singolo L’Appuntamento, che la porta ad affermarsi definitivamente nel panorama musicale italiano. Ma arriverà anche all’estero, da Parigi al Brasile. Nel 1976 realizza, con la collaborazione di Sergio Bardotti, un album insieme a Vinícius de Moraes e Toquinho: La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria. L’album, interamente registrato in presa diretta, ottiene un notevole successo di critica e pubblico, raggiungendo il sesto posto di vendite in classifica. Il disco è una rilettura di diverse musiche brasiliane di bossa nova, scritte da alcuni dei più grandi nomi della musica brasiliana. Mentre è del 1977 il numero di Playboy Italia che la vede nuda in copertina: come compenso per il servizio fotografico, Vanoni chiede una Sfera di Arnaldo Pomodoro, con cui nascerà una profonda amicizia (l’artista realizzerà per lei le scenografie del tour di O, nel 1987). Del 1981 è un altro disco iconico, prodotto sempre da Sergio Bardotti: Duemilatrecentouno parole vanta le collaborazioni di Pierangelo Bertoli e Gino Paoli e contiene canzoni diventate cult come Musica musicaVai ValentinaFandangoE Gino risponde. Nel 1983 è la volta di Uomini, che esplora il mondo maschile, con testi scritti dalla stessa Vanoni e da altri celebri artisti, da Lucio Dalla a Toquinho. Gli Anni Ottanta sono anche quelli delle contaminazioni jazz, dell’album O, registrato a Londra e prodotto da Greg Walsh e Ivano Fossati, della rinnovata e sempre felice collaborazione con Paoli, delle incursioni nel varietà televisivo (con la tv avrà sempre un rapporto felice, da donna libera e carismatica qual era). Nei Novanta, mentre si diradano le sue apparizioni, si affida alla produzione di Mario Lavezzi. Continuerà a collaborare, anche in anni più recenti, con giovani artisti e cantautori, sempre padrona della sua cifra stilistica e capace di ridere di sé. Del 2021 è il suo cinquantesimo album: Unica, prodotto da Mauro Pagani e arrangiato da Fabio Ilacqua per BMG Italia

I riconoscimenti al talento e alla carriera di Ornella Vanoni

Nell’arco della sua lunghissima attività, Vanoni ha partecipato a 8 edizioni del Festival di Sanremo, ed è l’unica e la prima artista donna ad aver vinto due Premi Tenco, oltre a essere l’unica cantante italiana ad aver ottenuto questo riconoscimento come cantautrice. Nel 2022 le era stato conferito anche il Premio Tenco Speciale, creato proprio per celebrarla. A giugno 2025 aveva ricevuto la laurea ad honorem in Musica, Culture, Media, Performance dall’Università Statale di Milano.
L’artista è stata anche una appassionata collezionista d’arte: nella sua abitazione milanese ha raccolto opere di Pomodoro, Fausto Melotti, Lothar Fischer, oggetti di modernariato e design.

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