Sulle colline di Reggio Emilia tre nuove opere d’arte pubblica che dialogano col territorio e la comunità 

Nascono dal lavoro fatto con la comunità di Albinia, Canossa e Quattro Castella le opere di Ilaria Turba, artista che tra l'ottobre 2024 e giugno 2025 ha vissuto tra le colline reggiane per dare forma a tre “costellazioni” capaci di lasciare un segno nella comunità e nel paesaggio

Caratterizzate da paesaggi diversificati che includono le colline matildiche (prendendo il nome dalla Contessa Matilde di Canossa che dominava questi luoghi nel Medioevo), borghi antichi, castelli e calanchi, la zona della provincia di Reggio Emilia diventa un territorio fertile dove far germogliare pratiche artistiche capaci di coinvolgere la comunità locale. 

Un impegno che ha preso a cuore Sconfinamenti. Arte e natura nelle terre matildiche, il progetto promosso dai comuni Albinea, Canossa e Quattro Castella che attraverso interventi artistici intendono valorizzare il paesaggio e coinvolgere gli abitanti nel processo di realizzazione dell’opera. L’iniziativa vede la curatela di Daniele De Luigi, firma che si ritrova in  Nuêter – Costellazioni nelle Terre Matildiche, mostra diffusa di opere permanenti dell’artista Ilaria Turba (Como, 1978) nata a seguito di un periodo di residenza tra le colline reggiane (e visibile a partire dal 24 ottobre).  

Le opere di Ilaria Turba ad Albinea, Canossa e Quattro Castella a Reggio Emilia 

L’artista ha soggiornato nei tre comuni reggiani a più riprese tra ottobre 2024 e giugno 2025, concentrandosi per lo più nei luoghi dove l’aggregazione sociale aveva lasciato un segno, tanto nel passato quanto nel presente, con l’auspicio di lasciarne uno per le generazioni future.  Così ogni comune è diventato un catalizzatore di questa edizione di Sconfinamenti, partendo il 24 ottobre alle 17.30 dalla Villa Tarabini ad Albinea, risalente al XVII Secolo, per lungo tempo sede di eventi e feste popolari (acquisita dal Comune e attualmente interessata da un progetto di riqualificazione a polo culturale), oltre che depositaria, nel sottotetto, dell’Acetaia Comunale. Si passerà poi alla Casa del Mezzadro, accanto alla Chiesa Santa Maria della Mucciatella nella frazione di Puianello a Quattro Castella, edificio colonico attualmente oggetto di un ambizioso progetto restauro, rigenerazione e miglioramento sismico (opening: 25 ottobre, ore 10.30); il Centro Sociale Autogestito in località Borzano di Canossa, luogo di ritrovo, confronto e aggregazione costituitosi nel 1989 negli spazi di uno stabile di inizio Novecento che prima ospitava le Scuole Elementari .
Le tre opere – realizzate a seguito di diversi incontri con la comunità locale culminato lo scorso 8 giugno, favorendo il processo delle installazioni fornendo fotografie provenienti da archivi personali – sono destinate a entrare a far parte del paesaggio e dello spazio pubblico, aggiungendosi agli interventi di Caterina Morigi e Giulia Poppi, protagoniste della prima edizione di Sconfinamenti (2022-2023) a cura di Fulvio Chimento.

Tre costellazioni per le generazioni future di Albinea, Canossa e Quattro Castella 

Non decido mai a priori la forma che avrà l’opera, nasce lentamente e in modo spontaneo dall’incontro con le persone e il territorio”, spiega l’artista Ilaria Turba.Fin dall’inizio di questo progetto desideravo raccogliere fotografie legate al tema dello stare insieme e della collettività, sia del presente che del passato, e volevo creare un momento di partecipazione attiva delle comunità nella creazione dell’opera.  L’idea della costellazione è arrivata naturale: è una forma che racchiude una complessità fatta di singoli elementi – le stelle – che colleghiamo tra loro. Queste tre costellazioni resteranno per le generazioni future, come il risultato di un incontro e come mio omaggio a questi luoghi, alle persone e al loro modo così speciale di stare e fare insieme: un patrimonio di esperienze e di vite che, in questi tempi disumanizzati e di crisi, vorrei potessero rappresentare una sorta di orientamento, proprio come le stelle. Per questo ho voluto che i cerchi in ottone, su cui sono incise le fotografie, fossero leggermente specchianti, per riflettere la luce ma soprattutto il volto del pubblico che incontrerà l’opera”.

L’arte come attivatore per comunità e territori 

 “L’arte contemporanea può assumere molte forme, ma attraverso pratiche che coinvolgono attivamente le comunità e i territori può innescare processi virtuosi anche a livello sociale e politico che aiutano a capire il presente e costruire il futuro”, ha aggiunto il curatore Daniele De Luigi. “Ilaria Turba ha saputo incarnare tutti gli aspetti più positivi di questo modo di fare arte, infondendo entusiasmo e voglia di mettersi in gioco in tantissime persone, e dando vita a un’opera che esse potranno sentire propria, ma al contempo potrà emozionare chi verrà a visitare questi luoghi”.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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