Tutta l’architettura e la bellezza urbanistica dietro allo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna
Prosegue la nostra indagine sull’architettura degli stadi italiani. Oggi voliamo a Bologna, per scoprire perché lo Stadio Renato Dall’Ara sia considerato un capolavoro dell'architettura razionalista

Lo Stadio Renato Dall’Ara è molto più di un semplice impianto sportivo: è un vero e proprio simbolo della città di Bologna, nonché uno degli stadi più storici d’Italia. Inaugurato nel 1927, rappresenta un raro esempio di architettura monumentale applicata al mondo dello sport, testimone di quasi un secolo di eventi sportivi, politici e culturali. Situato ai piedi della collina di San Luca, lo stadio è profondamente radicato nell’identità cittadina e continua ancora oggi a essere il cuore pulsante del tifo rossoblù. La sua storia, la sua architettura e il suo valore simbolico lo rendono un patrimonio non solo sportivo, ma anche storico e culturale.

Stadio Dall’Ara: un secolo di storia
Lo Stadio Renato Dall’Ara, situato nel quartiere Porto Saragozza di Bologna, è molto più di un semplice impianto sportivo. È un monumento alla storia del calcio italiano, un capolavoro dell’architettura razionalista e un simbolo di identità per la città felsinea. Nato con il nome di Stadio Littoriale, ha attraversato quasi un secolo di cambiamenti, guerre, vittorie e rinascite. Voluto dal regime fascista come parte della sua strategia di propaganda attraverso lo sport, lo stadio fu progettato dall’architetto Giulio Ulisse Arata.
La nascita dello Stadio Dall’Ara
Inaugurato il 29 maggio 1927, fu una delle prime strutture moderne in cemento armato dedicate allo sport in Italia. All’epoca, lo Stadio Littoriale era un impianto all’avanguardia, capace di ospitare oltre 50mila spettatori. Era dotato di una pista d’atletica, una piscina scoperta, spazi per varie discipline e, soprattutto, la monumentale Torre di Maratona, simbolo architettonico e politico, usata anche per le parate e le celebrazioni ufficiali.
Gli Anni Trenta e Quaranta
Negli Anni Trenta e Quaranta, il Littoriale fu teatro delle imprese del Bologna FC, soprannominato “lo squadrone che tremare il mondo fa”. In questo periodo, i rossoblù conquistarono quattro scudetti (1936, 1937, 1939, 1941) e si affermarono tra le grandi del calcio europeo. Lo stadio ospitò anche match della Nazionale Italiana e fu una delle sedi della Coppa del Mondo del 1934, confermando la sua importanza a livello internazionale.
Il secondo conflitto mondiale
Durante la Seconda guerra mondiale, lo stadio subì danni ma resistette ai bombardamenti. Dopo la fine del conflitto, perse il nome “Littoriale” per evidenti motivi politici, ma mantenne la sua funzione sportiva. Negli anni del dopoguerra e del boom economico, continuò a essere la casa del Bologna e della passione calcistica bolognese.
Lo Stadio Dall’Ara nel Dopoguerra
Nel 1964, proprio in questo stadio, il Bologna vinse lo storico scudetto nello spareggio contro l’Inter, poco dopo la morte improvvisa del presidente Renato Dall’Ara, figura storica alla guida del club. A lui, nel 1983, lo stadio venne ufficialmente intitolato.

Gino Zavanella e i lavori di restauro
L’attuale aspetto dello stadio Dall’Ara è opera dell’architetto Gino Zavanella, noto anche per la ristrutturazione dello stadio Romeo Menti di Vicenza. Lo stadio Romeo Menti, inaugurato nel 1935, fu ristrutturato da Zavanella per rispettare le nuove norme di sicurezza e migliorare il comfort degli spettatori, attraverso il rafforzamento strutturale e l’ammodernamento di spogliatoi, servizi stampa e tribune, mantenendo un equilibrio tra modernità e rispetto della struttura storica.
La ristrutturazione dello Stadio Dall’Ara
Nel 1990, l’Italia ospitò la Coppa del Mondo di calcio per la seconda volta nella sua storia, dopo l’edizione del 1934. Per l’occasione, dodici stadi italiani furono costruiti o profondamente ristrutturati, tra cui lo storico Stadio Renato Dall’Ara di Bologna. Una ristrutturazione che fu sicuramente complessa: bisognava modernizzare l’impianto senza cancellarne l’identità architettonica e storica. Alla fine degli Anni Ottanta, l’impianto non era più adatto agli standard internazionali: aveva una pista d’atletica che allontanava il pubblico dal campo, gradinate in parte scoperte e servizi obsoleti. Il progetto di ristrutturazione fu affidato all’architetto Gino Zavanella (già autore di altri interventi su stadi italiani) e prevedeva un intervento di aggiornamento profondo, ma rispettoso della struttura originale. La ristrutturazione del Dall’Ara nel 1990 prevedeva l’eliminazione della pista d’atletica per avvicinare le tribune al campo e migliorare la visibilità, la costruzione di nuove curve più prossime al terreno di gioco, e l’installazione di coperture moderne su tribuna e gradinata per aumentare il comfort degli spettatori. Furono inoltre riqualificati i servizi interni con nuovi spogliatoi, aree stampa, sky box e servizi igienici, migliorando sicurezza e accessibilità. Infine, fu mantenuta e valorizzata la storica Torre di Maratona, preservando così l’identità architettonica originale del progetto di Arata.
Porto-Saragozza, il quartiere bolognoese dello Stadio Dall’Ara
Il quartiere Porto-Saragozza, nato nel 2016 dalla fusione dei precedenti quartieri Porto e Saragozza, è una zona centrale di Bologna con forte identità storica e culturale. La zona Porto prende il nome dall’antica Porta Porto, mentre Saragozza deriva dalla storica via che conduce al santuario della Madonna di San Luca. Il quartiere si è sviluppato nel tempo partendo dalle mura medievali, con una progressiva urbanizzazione e importanti trasformazioni nel XX Secolo, che hanno portato alla nascita di nuove infrastrutture, aree residenziali e commerciali. Porto-Saragozza è oggi un’area vivace e apprezzata, caratterizzata da edifici storici, spazi verdi, monumenti e una ricca vita culturale e sociale, con lo stadio Dall’Ara come punto di riferimento sportivo e comunitario.
Un paio di aneddotti
La Curva Bulgarelli (o “Curva Il Tifoso”) è il cuore pulsante del tifo del Bologna. Qui si radunano i tifosi più calorosi, che organizzano coreografie, striscioni e cori coinvolgenti, creando un’atmosfera unica nello stadio.
La caratteristica Torre di Maratona, alta circa 50 metri, è uno dei simboli dello stadio. Durante la Seconda Guerra Mondiale la torre fu danneggiata dai bombardamenti, ma venne successivamente restaurata, mantenendo il suo aspetto originale.

Un nuovo volto per lo Stadio Dall’Ara?
Il progetto di ristrutturazione dello Stadio Dall’Ara mira a trasformare l’impianto storico in un moderno centro polifunzionale conforme agli standard UEFA di categoria 4, con oltre 30mila posti e tribune a circa 7 metri dal campo per garantire ottima visibilità. La nuova copertura, a guscio, permetterà il passaggio di luce e aria, migliorando l’ambiente interno. Saranno rimosse le strutture metalliche aggiunte nel 1990, preservando invece la cinta muraria originale e la Torre Maratona. Lo stadio sarà utilizzabile tutto l’anno per calcio, concerti ed eventi culturali, con un’attenzione alla sostenibilità tramite tecnologie e materiali eco-compatibili. I lavori inizieranno nell’estate 2025 e si concluderanno entro la primavera 2027; nel frattempo il Bologna FC giocherà in uno stadio temporaneo nella zona di FICO. Il progetto, del valore di 200 milioni di euro, nasce da una partnership tra Bologna FC, Comune di Bologna e Webuild, con un accordo EPC in esclusiva fino al 2027. L’intervento punta a migliorare l’esperienza dei tifosi e a favorire lo sviluppo economico e culturale della città.
Matteo De Palo
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