Victor Hugo era anche un artista. In mostra a Londra i suoi disegni

Il grande scrittore, poeta, nonché convinto attivista politico e sociale, nella sua vita piena di tragedie familiari si dedicò anche al disegno come mezzo espressivo del suo pensiero. Alla Royal Academy una mostra lo racconta

Alla RoyaI Academy di Londra Astonishing Things -The Drawings of Victor Hugo svela il lato artistico del poeta francese (1802-1855), nonché grande romanziere storico e sociale, drammaturgo e politico, antimonarchico e strenuo difensore delle repressioni sociali del suo tempo. Un’occasione per approfondire la figura di Victor Hugo attraverso le sue opere grafiche. 

Victor Hugo tra politica e letteratura

Considerato il padre del romanticismo francese, nominato Cavaliere della Legione d’Onore a soli 23 anni (1825) da re Carlo X – successore del grande Luigi XVIII – Victor Hugo fu uno dei maggiori protagonisti della letteratura francese. Curatore di poemi, odi, ballate e opere letterarie come Les Misérables, ebbe però una vita piena di tribolazioni familiari, come il decesso prematuro del primo figlio (1823), la pazzia degenerata in morte di una figlia, la perdita repentina del fratello Eugène a 36 anni (1837). 
Nel contempo, all’insegna del suo ideale politico, sociale e morale, ricusò il restauro dei monarchi Borboni di cui era stato poeta, promosse campagne liberali e attiviste contro la pena di morte, la miseria e le repressioni. Abolizionista irriducibile si batte contro il lavoro infantile (1847), per il suffragio universale, per l’insegnamento laico e gratuito nelle scuole (1850), fino a essere espulso prima da Bruxelles e poi dal Jersey per ritirarsi in esilio nella tenuta di Hauteville House a Guernsey (1856). Rifiutò l’amnistia di Napoleone III (1859) per continuare a lavorare nella natura, tormentato dai suoi ideali utopici. 
Secondo il Chicago Tribune gli onori gli furono riconosciuti solo dopo la morte: al funerale parteciparono due milioni di persone e dagli Champs Elysées fu ricoverato per primo al Pantheon nel Quartiere Latino, dopo una notte all’Arc de Triomph, vegliato da reietti, disperati e prostitute.

Il periodo “Buio” della Francia nei disegni di Victor Hugo alla Royal Academy

Dopo la autoproclamazione dell’imperatore Napoleone III l’artista mostrò con accanimento la sua insofferenza per il periodo Buio e viene esiliato (1852). L’attenzione ai problemi dell’attualità sociale non cessa neppure nella quiete del ritiro. Dalla linearità dei suoi scritti, infatti, l’inchiostro dal tipico color seppia, macchiato di caffè, esce dalle righe dei taccuini e dalla sua soffitta e rompe il paesaggio con miniature plumbee ove la miscela diventa acquosa e torbida: tra uno scritto e l’altro Hugo divaga disegnando nelle tenebre.
Un ragno tesse la tela che ingabbia piccoli uomini (The Town of Vianden Seen Trough a Spider’s Web,1871), un polpo gigante con i suoi tentacoli avvinghia il cosmo (Octopus,1866-69), l’oceano  difronte a Guernsey è burrascoso, frastagliato, rumoroso e oscurato dal sole (The Vision Ship or The Last Struggle,1864-66), il cielo è nuvoloso e plumbeo, gli uccelli dello specchio sopra il camino si avvinghiano sul legno (Mirror with Birds,1870), maglie legate strette tra loro simboleggiano incatenamento imminente (Chain,1864). Tutte immagini piuttosto eloquenti.

Natura e sogno secondo Victor Hugo a Londra

La natura è fatta di piccoli dettagli che spesso si rivelano fatali e spaventosi, mostrano personaggi mostruosi e deformiminiature scarne che vanno oltre il colore plumbeo dei terreni fangosi, delle montagne irraggiungibili, dei dirupi, delle torri e del Castello.
Nei disegni di Hugo si cela l’anelito sociale. Essi sono un’esplorazione tumultuosa che riflette inquietudine, mescola momenti intimi, proiettandoli in introspezioni ferrose e cupe, che rilette diventano uno spunto di riflessione attuale.

Cristina Zappa

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Cristina Zappa

Cristina Zappa

Di formazione classica, giurista con una laurea magistrale in diritto civile (Università Cattolica, Milano) e una laurea biennale in Arti visive e studi curatoriali (Naba, Milano). Come critica d’arte ha recensito articoli per D’Ars magazine e per Alfabeta 2, ha…

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