A Roma gli stupendi giardini di Palazzo Corsini trasformati in garage a cielo aperto. Addetti della Soprintendenza e Accademici dei Lincei non possono trovar posteggio regolarmente

Senza troppi giri di parole, è uno dei più bei palazzi romani. Siamo, insomma, a livello di Palazzo Farnese, Palazzo Spada, Palazzo Massimo, Palazzo Pamphili e aggiungete voi un po’ di nomi che vi vengono in mente. Siamo nella top ten o per lo meno nella top twenty delle residenze patrizie della capitale. Siamo a […]

Senza troppi giri di parole, è uno dei più bei palazzi romani. Siamo, insomma, a livello di Palazzo Farnese, Palazzo Spada, Palazzo Massimo, Palazzo Pamphili e aggiungete voi un po’ di nomi che vi vengono in mente. Siamo nella top ten o per lo meno nella top twenty delle residenze patrizie della capitale. Siamo a Palazzo Corsini alla Lungara. Già Palazzo Riario, venne acquistato dai Corsini di Firenze nel Settecento (all’epoca Clemente XII ascese al soglio pontificio) che ne modificarono le fattezze – il progetto originario era di Ferdinando Fuga – facendone la sontuosa “reggia” settecentesca che oggi è possibile ammirare. Nell’ottocento, pochi anni dopo il passaggio di Roma a capitale, lo stabile venne acquistato dal Governo Italiano e dopo varie vicende divenne una delle due sedi (l’altra è Palazzo Barberini, a proposito di edifici di pari livello) della Galleria Nazionale d’Arte Antica. Qui, in particolare, ci sono le opere che proprio la famiglia Corsini donò allo Stato. Qualche nome? Il Giudizio Universale di Beato Angelico, l’Adorazione dei Pastori di Jacopo da Bassano, il San Giovanni Battista di Caravaggio e avanti così con Van Dyck, Ribera, Rubens, Vanvitelli, Andrea del Sarto, Baciccio, Luca Giordano, Maratta.
Insomma, stiamo parlando di un grande luogo simbolico della cultura italiana. Poco conosciuti, negletto, poco visitato, bisognoso di rilancio, ma importante e delicato. Come è delicato il relativo giardino, sul retro del grande palazzo, adiacente al fascinoso Orto Botanico di Roma che prima di essere costituito era parte del parco del Palazzo. Oggi quel parco è stato suddiviso: da una parte l’Orto Botanico gestito dall’Università La Sapienza, dall’altra il giardino di pertinenza di Palazzo Corsini con le istituzioni che vi trovano sede, ovvero la Galleria Nazionale d’Arte Antica, appunto, e l’Accademia dei Lincei. Il problema è che i dipendenti, i dirigenti, i collaboratori di queste istituzioni, o di una di queste, hanno scambiato il giardino come loro autorimessa personale. Impossibilitati, chissà perché, a venire a lavoro con i mezzi pubblici come fanno tutti i comuni mortali; impossibilitati, chissà perché, a posteggiare all’esterno cercando un posto come fanno tutti i comuni mortali, sono stati autorizzati (o si sono arrogati il diritto) a trasformare il bellissimo giardino, i loggiati e addirittura il fantastico atrio su Via della Lungara (dove c’è in sosta una splendente Alfa Romeo, manco fossimo dentro ad un concessionario all’altezza del Raccordo Anulare).
E brava la Soprintendenza al Polo Museale Romano. Avete capito perché le Soprintendenze sono sempre pronte a bloccare e a rendere tortuosa e costosa la realizzazione di infrastrutture indispensabili (tram, metropolitane, parcheggi) che potrebbero risolvere la malattia tutta italiana per l’auto? Perché tanto a loro non interessa: vanno in macchina (Porsche e suv Mercedes inclusi)! E la parcheggiano dove più gli piace, anche nei luoghi che sono loro affidati per essere tutelati, valorizzati, mantenuti. “D’altronde qui a Trastevere trovare posto è un grande problema”, ci spiega al telefono un custode che alle 16 e 45 di un martedì lavorativo di metà settembre è l’unico addetto presente negli uffici…

http://galleriacorsini.beniculturali.it

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più