La galleria di Gagosian a Los Angeles? Meglio il mio sito web! Provocazione pungente quella di LG Williams, che porta a Milano una mostra… che non c’è

“Io abito a Los Angeles, lo so bene: nella galleria di Gagosian entrano una ventina di persone al giorno. Sul mio sito internet almeno quattrocento. Cosa dovrei dedurre?” Di essere, in linea puramente teorica, più conosciuto di lui; affermazione furbetta che sembra traslare nel campo dell’arte il pretenzioso “more famous than Jesus” di John Lennon. […]

“Io abito a Los Angeles, lo so bene: nella galleria di Gagosian entrano una ventina di persone al giorno. Sul mio sito internet almeno quattrocento. Cosa dovrei dedurre?” Di essere, in linea puramente teorica, più conosciuto di lui; affermazione furbetta che sembra traslare nel campo dell’arte il pretenzioso “more famous than Jesus” di John Lennon. La provocazione, in realtà, è – come fu nel caso dell’ex Beatles – molto più profonda di quanto non sembri: arriva da LG Williams, artista che sperimenta da tempo il confine tra realtà virtuale e ambiente digitale. Monogramma sul cappellino da baseball, sobria abbronzatura in stile californiano – ma il ragazzo, prossimo alla cinquantina, si divide tra la California e le Hawaii: beato lui! – sorriso a trentadue denti e come intercalare quello yeah strascicato che fa tanto West Coast: Williams, ad Artissima con la franco-nipponica Super Window Project, si è fermato in Italia per portare a Milano, alla Gloria Maria Gallery, una mostra che non c’è.
Unico pezzo, l’ironico I can see the whole room … and there’s no art in it!, omaggio al celeberrimo spioncino di Lichtenstein: ed infatti, in galleria, di opere nemmeno l’ombra. Stanno tutte su web, dove, potere di Photoshop, puoi vederle addirittura allestite, in un render che vale come una mostra vera e propria. Uno scherzo serissimo, divertita riflessione sul ruolo di gallerie e galleristi, ma anche sul senso dell’opera nel mondo digitale e dell’artista stesso. A tenere tutti ancorati alla realtà, prima dell’inevitabile deriva virtuale, arriva però salvifico il rito del vernissage: perché non c’è chat che valga la chiacchiera vis a vis, e un bicchiere di rosso è sempre meglio berlo in compagnia. Reale.

 – Francesco Sala

LG Williams / Estate of LG Williams, Anthology
Gloria Maria Gallery – Via Watt 32, Milan
fino al 21 dicembre 2012
www.gloriamariagallery.com
www.superwindowproject.com

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Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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