Libertà e dittatura del colore. Antonello Viola

Fino al 19 luglio, la Galleria Il Segno di Roma ospita la nuova tappa della ricerca di Antonello Viola. Pittura senza figurazione, dove protagonista è il colore. Ma anche l’installazione-allestimento a parete, con due formati che occupano spazi e scale di colori.

Carta, vetro, colore: entro queste direttrici si muove la ricerca artistica di Antonello Viola (Roma, 1966), che espone nelle stanze della romana Galleria Il Segno. Già il titolo della personale, Aperto con fine, gioca sulla possibilità di non avere direzioni prestabilite e di conquistare un approccio che recupera il “grado zero” della pittura, nel suo totale rifiuto della figurazione: si esce così dal mero limite dell’oggetto artistico per aprirsi a un’elaborazione concettuale che tenga conto di ciò che interagisce con lo stile e il contenuto proposti dall’artista.

I confini disegnati da Viola nelle singole opere – tutte realizzate esclusivamente in due formati che vanno a comporre pareti in cui protagonista è la stratificazione dei vari colori sovrapposti – sono infatti labili e si aprono a un altrove indefinito, in un tentativo di chiamare il fruitore a inserirsi nel trinomio spazio-opera-artista.

Marzia Apice

Roma // fino al 19 luglio 2013
Antonello Viola – Aperto con fine
a cura di Guglielmo Gigliotti
GALLERIA IL SEGNO
Via Capo le Case 4
06 6791387
[email protected]  
www.galleriailsegno.com

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Marzia Apice

Marzia Apice

Marzia Apice, romana, si è laureata nel 2002 al Dams di Roma Tre con una tesi in Storia e Critica del Cinema. A partire dal 2003, anno di iscrizione all'ordine dei giornalisti del Lazio, ha lavorato come giornalista free lance…

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