Paolo Scirpa: l’infinito allo specchio

Negli spazi di Allegra Ravizza Art Project le voragini al neon di Paolo Scirpa tornano a brillare. I “ludoscopi” selezionati da Marco Meneguzzo, composti fra gli anni Settanta e Ottanta, sfondano pareti e pavimenti, in continua trascendenza. Fino al 18 gennaio.

Dopo anni di assenza, finalmente, i vuoti centripeti di Paolo Scirpa (Siracusa, 1934; vive a Milano) tornano a Milano, a illuminare il percorso di una sua mostra personale. Luce vera – spazio simulato è il titolo scelto dal curatore Marco Meneguzzo per sintetizzare l’apparato compositivo di Scirpa, che il professore reitera e rielabora, all’interno di cubi magici, attraverso l’accostamento multidimensionale di superfici specchianti e neon. Otticamente, ogni ludoscopio (appellativo che il critico Carlo Belloli affidò alle sue opere, agli inizi degli anni Settanta) accende la scala; il vortice in crescendo di figure geometriche toccano l’infinito tingendolo di fucsia, rossi, gialli, ciano oppure verdi. Seppure gli spazi siano essenziali, la personale riluce come una notte di gemme, quando l’espansione percettiva dei sensi esonda.

Ginevra Bria

Milano // fino al 18 gennaio 2013
Paolo Scirpa – Luce vera-spazio simulato
a cura di Marco Meneguzzo
ALLEGRA RAVIZZA
Via Gorani 8
02 805049737
[email protected]
www.allegraravizza.com

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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