Tutti i premi di miart 2018. Ecco i nomi degli artisti vincitori

Puntuali come ogni anno, sono stati annunciati i vincitori dei numerosi premi messi in palio nell’ambito della fiera milanese

Parte integrante della kermesse meneghina, i riconoscimenti assegnati nella cornice di miart hanno posto l’accento sul dialogo generazionale e sulle migliori proposte galleristiche, al vaglio di giurie internazionali di particolare spessore. Come quella che ha riunito il presidente di Fondazione Fiera Milano Giovanni Gorno Tempini, Martin Clark, direttore del Camden Arts Centre di Londra, Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo, ed Eva Wittocx, curatrice e capo per l’arte contemporanea presso M ‒ Museum Leuven, chiamati a selezionare le opere da includere nel patrimonio artistico della Fondazione Fiera Milano attraverso il fondo di acquisizione di 100mila euro. Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento sono stati Il malatino di Diego Marcon, presentato dalla viennese Ermes-Ermes, Untitled (Blattschneiderameisen) di Jochen Lempert, con Projectesd di Barcellona, The same heat (poppy) di June Crespo, nella scuderia bolognese di P420, Forging Fears: Fast Lines, Stripes Again and Whatever di Luca Monterastelli, supportato da Deweer a Otegem, Untitled (Signs) di Matt Mullican, con la zurighese Mai 36, Ο τζίτζιρας ο μίτζιρας ο τζιτζιμιτζιχότζιρας ανέβηκε στη τζιτζιριά στη μιτζιριά στη τζιτζιμιτζιχοτζιριά να φάει ένα τζίτζιρο μίτζιρο τζιτζιμιτζιχότζιρο di Lisa Dalfino e Sacha Kanah, con la milanese Clima, Golden Leaf di Torbjørn Rødland, sostenuto da Rodolphe Janssen a Bruxelles, e Senza Titolo di Paolo Icaro, con Francesca Minini. Le opere saranno custodite presso la Palazzina degli Orafi, sede della Fondazione, implementandone la raccolta.

miart 2018

Immagini da miart 2018. Ph. Irene Fanizza

GENERAZIONI E GALLERIE

I 10mila euro del Premio Fidenza Village per la sezione Generations, dedicata al dialogo tra artisti di generazioni differenti, sono stati assegnati allo stand che ha ospitato Lisetta Carmi e Birgit Megerle, presentate rispettivamente dalla galleria Martini & Ronchetti di Genova e dalla Galerie Emanuel Layr, di stanza a Vienna e Roma. La giuria, composta da Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, Pedro Gadanho, direttore del MAAT di Lisbona e da Hou Hanru, direttore artistico del MAXXI di Roma, ha premiato la spontaneità del dialogo fra due artiste accomunate dell’indagine sociale attorno al concetto di identità.
Il medesimo riconoscimento economico è andato alla galleria Jocelyn Wolff, promotrice dell’opera di William Anastasi, che si è aggiudicata il Premio Herno, destinato al miglior progetto espositivo e assegnato dalla giuria formata da Michael Darling, James W. Alsdorf chief curator presso il Museum of Contemporary Art di Chicago, Mats Stjernstedt, direttore della Malmö Konsthall, e Nina Zimmer, direttrice del Kunstmuseum e del Zentrum Paul Klee di Berna, che ha riconosciuto il valore del display ideato dalla galleria parigina.

EMERGENT E ON DEMAND

Sono andati invece alla galleria viennese Sophie Tappenier i 4mila euro del Premio LCA per emergent, volto alla promozione dei giovani artisti inclusi nell’omonima sezione e nato dalla collaborazione tra la fiera e LCA Studio Legale. Valérie Knoll, direttrice della Kunsthalle di Berna, Roberta Tenconi, curatrice presso Pirelli HangarBicocca, e Lydia Yee, capo curatrice della Whitechapel Gallery di Londra, hanno accompagnato con queste parole la loro scelta unanime: “È stata una decisione difficile, poiché tutti gli stand sono di ottimo livello, ma abbiamo deciso di assegnare il premio LCA per Emergent all’ambizioso progetto presentato dalla galleria Sophie Tappeiner, che presenta un solo show dell’artista Angelika Loderer. Lo stand è una precisa e sfidante selezione di opere specificatamente concepite per miart 2018”.
Il Premio On Demand by Snaporazverein, del valore di 10mila euro, frutto del dialogo con la casa di produzione svizzera Snaporazverein, è andato alla migliore presentazione nell’ambito della new entry On Demand. La giuria internazionale presieduta da Federica Maria Bianchi e formata da Ben Borthwick, direttore artistico del Plymouth Arts Centre, Marta Gili, direttrice del parigino Jeu de Paume, e da Zoë
Gray, capo curatrice presso WIELS, a Bruxelles, ha conferito il premio al progetto di Admire Kamudzengerere presentato dalla Tyburn Gallery di Londra, contribuendo così alla sua realizzazione.

LA SEZIONE OBJECT

Anche la sezione Object ha visto trionfare uno dei suoi partecipanti grazie al Premio CEDIT per Object, andato a Souvenir of the Last Century Stool 05 di Studio Nucleo, rappresentato da ammann//gallery di Colonia. L’opera sarà donata alla collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e ha suscitato l’approvazione della giuria, composta da Silvana Annicchiarico, direttrice del Triennale Design Museum di Milano, Stefano Torrenti, amministratore delegato di Florim Ceramiche, e Christopher Turner, conservatore delle sezioni Design, Architettura e Collezioni Digitali del Victoria and Albert Museum di Londra, che ha così sintetizzato le ragioni della scelta: Concordiamo tutti nell’affermare che Studio Nucleo sia uno dei più importanti ed entusiasmanti studi di design contemporaneo in Italia. Il pezzo a cui abbiamo deciso di assegnare il premio CEDIT per Object è una rappresentazione particolarmente poetica del loro lavoro e per questo merita un posto nella collezione permanente della Triennale e di conseguenza nella storia del design italiano”.
Infine il Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea e i Giovani Artisti, istituito allo scopo di donare l’opera di un artista emergente a un’istituzione museale milanese, è andato ad Alfredo Aceto, nella scuderia della galleria belga Levy Delval, con tre opere legate a un unico progetto ‒ un acquerello su carta e due sculture in bronzo. La giuria, composta da Laura Cherubini, docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle arti di Brera, Christian Marinotti, ideatore del premio, e Paola Nicolin, editor at large di Domus, ha riconosciuto nella figura di Aceto “un’inedita combinazione di talento, qualità formale e ricerca raramente riscontrabile nel panorama di una fiera”.

‒ Arianna Testino

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Arianna Testino

Arianna Testino

Nata a Genova nel 1983, Arianna Testino si è formata tra Bologna e Venezia, laureandosi al DAMS in Storia dell’arte medievale-moderna e specializzandosi allo IUAV in Progettazione e produzione delle arti visive. Dal 2015 a giugno 2023 ha lavorato nella…

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