Qualcuno fermi Trump. Scenari apocalittici per i musei USA dalla paventata abolizione del NEA

La fine del National Endowment for the Arts, ipotizzata dal presidente con il bilancio 2018, segnerebbe anche quella dell’Arts and Artifacts Indemnity Program, creato dal Congresso per facilitare i musei nel garantire i rischi di trasporto e movimentazione delle opere d’arte

Come raccontare la storia di 12 artiste, gran parte delle quali poco conosciute? Che tipo di allestimento scegliere? Queste le prime domande a cui ha dovuto trovare risposta Alicia Thomas, director of exhibitions and collections management del Palm Springs Art Museum, mentre lavorava alla mostra Women of Abstract Expressionism, aperta il mese scorso. Ma poi è arrivata al vero scoglio di ogni mostra di un certo spessore: come organizzare il trasporto di 50 importanti dipinti – di artiste del calibro di Helen Frankenthaler, Joan Mitchell, Lee Krasner – prestati da istituti di credito di tutti gli Stati Uniti? E come assicurare le opere contro furti o danni? La risposta è arrivata dall’Arts and Artifacts Indemnity Program, gestito dal National Endowment for the Arts. Un organismo creato dal Congresso USA nel 1975 proprio per facilitare i musei, sostituendosi alle compagnie assicurative nel garantire i rischi di trasporto e movimentazione delle opere d’arte.

RISPARMI STIMATI IN 450 MILIONI DI DOLLARI

Perché parlarne ora? Perché la fine del National Endowment for the Arts, ipotizzata dal presidente con il bilancio 2018, segnerebbe anche quella dell’indispensabile organismo, un pilastro nel garantire la sostenibilità economica delle grandi mostre americane. “Il programma di indennizzo è di vitale importanza per la comunità dei musei”, ha confermato Alicia Thomas. “Ci permette di organizzare mostre che altrimenti non saremmo in grado di permetterci”. Come infatti i professionisti – ma anche molti appassionati – ben sanno, le voci di trasporto e assicurazione sono le più pesanti nel budget di mostre di rilievo. Dalla nascita del programma circa 300 istituzioni artistiche hanno ricevuto questo supporto per oltre 1.400 esposizioni degli Stati Uniti, consentendo ai musei risparmi stimati in 450 milioni di dollari. In 42 anni, peraltro, il programma ha dovuto affrontare soltanto due richieste di indennizzo, costate al governo federale appena 4.700 dollari. In questo caso, dunque, le preoccupazioni economiche di Trump paiono veramente fittizie.

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Redazione

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