Inaugura Studio Volante, lo spazio espositivo di Ex Dogana a Roma

La factory di artisti residenti negli spazi dell’ex scalo merci del quartiere San Lorenzo inaugurerà il “white cube” destinato ad accogliere esposizioni d’arte contemporanea. Con una mostra che indaga il senso dell’ex voto come pratica laica e collettiva.

Dj set, live di musica elettronica, dance floor, sfilate di alta moda, street art, planetario, studi d’artista, factory. L’Ex Dogana del quartiere San Lorenzo a Roma, uno scalo merci ferroviario in disuso di 23mila metri quadrati, ha avuto e ha tante vite, come tutti gli spazi polifunzionali e poliedrici. Ma allo stesso tempo ha una storia complessa, fatta di burocrazie e intoppi, recupero e valorizzazione, nuove gestioni e progettualità (come raccontava Helga Marsala in questo articolo), ma anche di inaugurazioni di spazi già esistenti di cui si vuole consolidare la destinazione d’uso con una programmazione a lungo termine. È questo il caso di Studio Volante, la Factory di Ex Dogana, nata già nel 2015 ma oggi arricchita di nuove presenze e nuovi stimoli, e prossima ad “aprirsi” al pubblico come spazio d’arte contemporanea. Anzi, come una vera e propria galleria d’arte.

GLI SPAZI ESPOSITIVI

Ad aprire questo nuovo percorso di Ex Dogana è Ex voto, mostra pensata dal collettivo EX, composto da Loredana Calvet, Silvia Marsano e Francesca Lacroce – in questa occasione coadiuvate da Tiziano Tancredi – e ubicato presso gli spazi di Studio Volante. L’esposizione comprende i lavori di Andreco, Borondo, Ciredz, Giannì, Puxeddu, Sbagliato, Scorcucchi e Tellas, tutti artisti che hanno uno studio all’interno della Factory, e anche di Luca Grimaldi, artista coinvolto in una residenza temporanea. “Dentro Ex Dogana esiste già da tempo un’area destinata agli studi d’artista, ovvero quelli coinvolti nella mostra ‘Ex voto’”, spiega ad Artribune Silvia Marsano. “Oltre a loro, a risiedere a Ex Dogana ci siamo noi del collettivo Ex e Apotheosi Studio. Noi ci occupiamo di comunicazione e curatela, mentre Apotheosi Studio, per ‘Ex voto’, ha curato la comunicazione visiva e la progettazione editoriale. In un certo senso, possiamo di parlare di ‘Ex voto’ come di una mostra a ‘chilometro zero’”. La mostra sarà dunque l’occasione per inaugurare gli spazi espositivi di Studio Volante, “uno spazio bianco, un white cube che ha l’aspetto di una vera e propria galleria, e proprio per questo sorprenderà i visitatori e accoglierà in futuro una programmazione più stabile e definita nell’ambito del contemporaneo”.

LA MOSTRA

La mostra nasce non solo con l’intento di valorizzare e consolidare la presenza degli artisti della Factory all’interno di Ex Dogana, ma anche per avviare una collaborazione interna, promuovendo un percorso di auto-sostenibilità e continuità progettuale, possibile grazie a una differenziazione delle presenze e alla nascita di una nuova area espositiva. Presso Studio Volante, il prossimo 18 maggio, sarà inaugurata la mostra dell’artista in residenza temporanea Luca Grimaldi, a cura di Chiara Pietropaoli e Giulia Lotti. Gli artisti residenti, provenienti da ambiti differenti, dall’arte urbana alla fotografia, dalla scultura alla pittura, sono stati invitati a riflettere sul concetto di “ex voto”, utilizzando lo stesso supporto, il marmo, materiale storicamente lavorato nelle botteghe del quartiere romano di San Lorenzo, lo stesso in cui nei primi decenni del Novecento sorgeva lo scalo merci della Dogana. L’ironico gioco di assonanze linguistiche tra il titolo della mostra (Ex voto), il nome degli organizzatori (collettivo Ex) e il luogo (Ex Dogana), vuole dare una dimensione collettiva al progetto, per enfatizzare il senso dell’operazione. “Per la mostra si è pensato a qualcosa che si riferisse a un ‘fuori’, agli ex voto pagani”, continua Marsano. “A Roma all’incrocio tra largo Preneste e via di Portonaccio si trova un muro pieno di ex voto, su cui sono intervenuti anche artisti urbani come Rub Kandy. Da questo input abbiamo quindi pensato a quale potesse essere il punto di congiunzione tra un ‘fuori’ e un ‘dentro’, trovando così in questo tema uno spunto trasversale per unire tutti gli artisti all’interno della Factory. Nell’allestimento saranno tutti molto vicini – proprio come gli ex voto su una parete – per sottolineare il senso di comunità. Di solito prima si pensa al tema e poi agli artisti da coinvolgere, invece qui abbiamo pensato a un tema partendo dagli artisti che avevamo già ‘in casa’”.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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