Il dispositivo profanato. Wade Guyton a Napoli
Museo Madre, Napoli – fino all’11 settembre 2017. La mostra napoletana di Wade Guyton coglie la luce nascosta del contemporaneo, costruendo uno scenario visivo con immagini digitali ricavate da dispositivi tecnologici. Per riflettere sui limiti e le potenzialità dell’espressione digitale, quando restituita all’individuo.
 
                            Frutto di una residenza, la mostra Siamo arrivati dell’artista americano Wade Guyton (Indiana, 1972) presenta lavori sospesi tra rappresentazione e astrazione, che, su tela e altri supporti, riportano segni e motivi dell’immaginario digitale contemporaneo.
Attraverso un’operazione di montaggio, quasi cinematografico, Guyton ritaglia forme astratte ma riconoscibili dalle immagini impresse e lavorate da programmi quali Photoshop, con l’uso di stampanti a getto d’inchiostro. In un processo di attualizzazione, la sua pratica tecnologica s’inserisce nella realtà, rapportando l’immanenza dell’era digitale alla tradizione del viaggio, dal turismo al GrandTour. Siamo arrivati, il cui titolo rimanda allo slogan della catena McDonald’s, ironicamente pone in evidenza le connessioni della dimensione sociale contemporanea, che, se non soggettivizzate, privano delle libertà individuali. La ripetitività diviene allora il mezzo attraverso cui raggiungere l’ingovernabile singolarità degli eventi quotidiani.
– Francesca Blandino
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