Le periferie, centrali nell’agenda Franceschini vengono raccontate in una mostra, complice il Mibact. Cinquant’anni della loro storia in Italia vengono raccontati all’Archivio Centrale di Stato

È di questo week end l’annuncio del cronogramma che porterà all’inaugurazione della succursale del Maxxi a L’Aquila. Negli scorsi, invece, presso l’Archivio Centrale dello Stato, a Roma, è stata presentata e inaugurata la mostra Alla ricerca di una città normale. Il ruolo dei quartieri di iniziativa pubblica nell’espansione urbana degli ultimi 50 anni in Italia, […]

È di questo week end l’annuncio del cronogramma che porterà all’inaugurazione della succursale del Maxxi a L’Aquila. Negli scorsi, invece, presso l’Archivio Centrale dello Stato, a Roma, è stata presentata e inaugurata la mostra Alla ricerca di una città normale. Il ruolo dei quartieri di iniziativa pubblica nell’espansione urbana degli ultimi 50 anni in Italia, un viaggio lungo le regioni italiane attraverso le sue zone più estreme. Tema sempre più centrale quello delle periferie urbane nelle strategie del ministero Franceschini, qui viene affrontato attraverso un racconto per immagini, fatto da foto, progetti, video e documenti tramite l’attività edilizia pubblica ed i suoi modi di abitare i quartieri periferici. La mostra è un viaggio a tappe scandito per regioni, da sud a nord, partendo dalla Sardegna sino alla Val d’Aosta, per 60 centri periferici, individuati per qualità progettuale o per evidenze di disagio sociale. Un progetto interessante, e un primo passo nella agenda del Mibact, che si inserisce all’interno delle iniziative volte all’integrazione dei nuovi quartieri nel tessuto urbano e che si interroga circa le sue potenzialità, nonché, le problematiche relative la progettualità.

PERIFERIE AL CENTRO DELLE STRATEGIE DEL MIBACT
Un’istallazione, non solo documentaria, ma anche propositiva, quella esposta, che evidenzia casi e situazioni in cui si sono felicemente affrontate e risolte le più diffuse questioni, divenendo segno di speranza per le future attività. “Le città pubbliche, in cui la cultura degli architetti e degli ingegneri ha incrociato positivamente le politiche del welfare, possono costituire uno dei motori di strategie allargate di riqualificazione e, spazio pubblico e servizi, sono il campo di azione su cui intervenire” ha affermato Federica Galloni, Direttore generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane.
La città pubblica diviene, quindi, elemento trainante per la ricostruzione dei tessuti urbani, dove il futuro dell’edilizia è quello di costruire il costruito. “Non è stata mai dedicata sufficiente attenzione al problema delle periferie”, ha spiegato il Ministro Franceschini. La riqualificazione delle periferie è invece centrale nella sua agenda sia perché ci vivono migliaia di persone sia perché sono il luogo vero in cui si giocano le sfide reali del nostro secolo, a cominciare da quella dell’integrazione e della convivenza. Sono il luogo in cui ci possono essere innesti di architettura contemporanea e il luogo della possibile sperimentazione. C’è da chiedersi se questo progetto avrà un futuro in iniziative concrete di rivalorizzazione delle zone periferiche o se sarà solo un fulmineo abbaglio.

-Ilenia Maria Melis

www.beniculturali.it

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Ilenia Maria Melis

Ilenia Maria Melis

Ilenia Maria Melis è giornalista e blogger. Laureata con il massimo dei voti in Storia e Conservazione del Patrimonio Artistico, indirizzo Archeologico, presso l’Università degli Studi Roma Tre, da sempre ama l’arte e l’archeologia, probabilmente affascinata dagli splendori della Capitale…

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