Capolavori: ecco come la storia dell’arte è stata rivoluzionata dal ready made

In questo video di 4 minuti, prodotto dal MoMA di New York, si spiega come Marcel Duchamp, Meret Oppenheim e Robert Rauschenberg abbiano trasformato oggetti quotidiani in capolavori della storia dell’arte.

Tre esempi per spiegare come un intervento artistico può cambiare la natura di un oggetto d’uso comune.
Nel 1913 Marcel Duchamp monta una ruota di bicicletta su uno sgabello e la espone al museo. Cambiata destinazione d’uso e contesto, l’oggetto smarrisce le sue proprietà iniziali e ne acquista di nuove. Una provocazione che prese il nome di ready made e sospese il mero gusto come categoria di valutazione di un’opera d’arte.
Nel 1936 Meret Oppenheim, ispirata da una conversazione con Pablo Picasso e Dora Maar, alla prima mostra surrealista dedicata agli oggetti porta una tazzina coperta di pelliccia. L’effetto shock è assicurato. Alterare un oggetto significa alterarne la percezione: la sua tazza pelosa è diventata il simbolo per eccellenza del surrealismo.
Nel 1955 Robert Rauschenberg appende al muro del museo la sua risposta all’Espressionismo Astratto: un cuscino e una coperta su una superficie rettangolare della misura di un letto; effettivamente un letto, ma anche un’opera d’arte perché appesa a una parete come un quadro. Una combinazione di pittura, scultura, realtà. E arte.

– Federica Polidoro

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Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

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