L’arte combinatoria di Tàpies

Una selezione di opere su carta e cartone ripercorre la ricerca genuinamente aperta del celebre pittore catalano, a un anno dalla sua scomparsa. Succede a Roma, negli spazi centralissimi di Gallerja, fino al 25 maggio.

Nella sua dettagliata introduzione critica alla mostra, Bruno Corà ha richiamato il filosofo Raimondo Lullo, padre dell’arte combinatoria, come referente fondamentale per l’opera di Antoni Tàpies (Barcellona, 1923-2012). L’ermetica capacità di combinare, e nelle occasioni più riuscite “attivare”, elementi segnico-simbolici all’apparenza anche assai distanti tra loro pare in effetti motore primo dell’immaginario di Tàpies, un artista molto attento alle profondità delle superfici – da ricordare la sua dichiarata passione per le corrosioni e sovrapposizioni dei muri metropolitani – e capace in tal senso di anticipare/influenzare molta della contemporaneità successiva (fino a Basquiat almeno, tanto per ricorrere a un nome noto).

Antoni Tàpies - veduta della mostra presso Gallerja, Roma 2013

Antoni Tàpies – veduta della mostra presso Gallerja, Roma 2013

L’occasione espositiva romana riunisce una serie di lavori di periodi diversi, tra il 1960 e il 2006, accomunati dai supporti (carta o cartone) e soprattutto dall’approfondimento di una drammatica informalità visiva. L’impressione, di fronte ai lavori di Tàpies, è che l’artista passi attraverso l’immediatezza del gesto per giungere alla durata dei simboli (si pensi alla ricorrenza della croce nei suoi lavori, e del resto già nei primi anni sessanta il grande critico Lawrence Alloway parlava al proposito di una intensa evocazione dell’antico), non sempre riuscendovi: ma nell’inesausta ricerca realizzata verso un simile obiettivo e la serietà degli intenti risiede, del resto, una delle maggiori ragioni dell’importanza dell’opera dell’artista catalano.

Luca Arnaudo

Roma // fino al 25 maggio 2013
Antoni Tàpies
GALLERJA
Via della Lupa 24

06 68801662
[email protected]
www.gallerja.it

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Luca Arnaudo

Luca Arnaudo

Luca Arnaudo è nato a Cuneo nel 1974, vive a Roma. Ha curato mostre presso istituzioni pubbliche e gallerie private, in Italia e all'estero; da critico d'arte è molto fedele ad Artribune, da scrittore frequenta forme risolutamente poco commerciali, come…

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