Diventare curatore per un importante museo internazionale a 26 anni? Negli Stati Uniti si può: Alex Gartenfeld, già sotto i riflettori di Forbes, si accasa al MOCA North Miami. Mentre i suoi coetanei italiani sono ancora a scuola…

Ha già curato una ventina di mostre in giro per il mondo; per avere un saggio del suo modo di lavorare – risparmiando il costo dell’aereo – potete fare un salto, in aprile, a Roma: approda a Palazzo Esposizioni la collettiva di young newyorkers che ha ideato a quattro mani con Norman Rosenthal. È uscito […]

Ha già curato una ventina di mostre in giro per il mondo; per avere un saggio del suo modo di lavorare – risparmiando il costo dell’aereo – potete fare un salto, in aprile, a Roma: approda a Palazzo Esposizioni la collettiva di young newyorkers che ha ideato a quattro mani con Norman Rosenthal. È uscito dalla Columbia University ed è stato inserito da Forbes nella lista dei trenta under-trenta dell’artworld da tenere d’occhio. No, non è troppo giovane Alex Gartenfeld per entrare – a soli 26 anni – nella squadra del MOCA di Miami: dal prossimo dieci maggio sarà a disposizione della curatrice capo Bonnie Clearwater, con l’obiettivo di dare una sferzata alla programmazione delle temporanee del museo, puntando dritto al cuore del contemporaneo. Tra i compiti vari, a Gartfeld spetta pure la responsabilità della programmazione degli eventi pubblici dell’ente: letture, talk, cicli di conferenze; con eventi speciali dedicati ai più giovani, ed altri riservati a target più maturi. Aria fresca per un’istituzione che, nata solo nel 1996, già punta a rinnovarsi: è previsto per la fine del 2014 il complesso intervento di ampliamento della struttura, destinata a passare dagli attuali 8mila metri quadri ad oltre 16mila; circa 13milioni di dollari l’investimento per il restyling firmato dallo studio newyorchese Gwathmey, Siegel e Kaufman. Gente che di musei se ne intende: oltre all’edificio originale del MOCA di Miami ha infatti firmato, tra gli altri, pure il Crocker Art Museum di Sacramento, la torre rettangolare che dal ’92 completa il Guggenheim e l’ampliamento di The Henry, come gli studenti dell’Università dello Stato di Washington chiamano il prezioso museo d’arte dell’ateneo.
Nei giorni calienti della campagna elettorale e della giaculatoria giovanilista che, da un’estremità all’altra dell’arco costituzionale, blatera della necessità di aiutare le nuove generazioni, la notizia di questa nomina strappa un sorriso amaro. Perché i dati dell’indagine 2012 di AlmaLaurea dicono che, in Italia, l’età media a cui ci si laurea in una facoltà legata ai beni culturali (storia dell’arte, restauro, conservazione e chi più ne ha più ne metta) è di 27,7 anni. Un pezzo di carta, Oscar Giannino insegna, non fa primavera: ma la dice lunga sui tempi e le modalità di accesso al mondo del lavoro, a maggior ragione in un settore così impalpabile e intangibile. In bocca al lupo a Gartenfeld, allora. E in bocca al lupo a tutti noi.

– Francesco Sala

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Francesco Sala

Francesco Sala

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