Il Museo del Vino a Torgiano. Tra viti e arte

Una passeggiata nel Museo del Vino di Torgiano, in Umbria. Fra tradizione vitivinicola e opere d’arte passata e contemporanea.

Trovarsi dinanzi a un antico gioiello nascosto. Questa è la sensazione che colpisce il visitatore lungo tutto il percorso espositivo del Museo del Vino situato a Torgiano, antico borgo a pochi chilometri da Perugia e Assisi. Chi è abituato a immaginare questo tipo di musei come un semplice contenitore di attrezzi agricoli, botti e bottiglie, non può che rimanere sorpreso. L’evoluzione delle tecniche vitivinicole costituisce infatti solo uno dei filoni in cui si snoda l’itinerario di un museo dal carattere multidisciplinare, il quale propone selezionate collezioni che spaziano dall’archeologia alle arti decorative e all’editoria.

L’ALLESTIMENTO

La logica che sottende all’allestimento del museo e la sede stessa in cui è situato, ovvero la pars agricola di un palazzo seicentesco, coniugano il fascino di un viaggio nel tempo con la percezione del rigore filologico e scientifico che Maria Grazia Marchetti Lungarotti, storica dell’arte e archivista, ha seguito nella creazione di questa realtà unica nel suo genere. Un felice connubio tra estetica e razionalità caratterizza l’intero percorso, articolato in venti sale espositive e con oltre 3mila opere in mostra. Le collezioni sono organizzate in settori tematici che spaziano dalla storia della viticoltura agli usi e consumi del suo prodotto, secondo un duplice binario che, da un lato, si concentra sugli aspetti tecnico-tecnologici della produzione del vino, dall’altro ne ripercorre i molteplici significati culturali, sociali, economici e simbolici, dall’antichità a oggi.

Fiasca da parata della Bottega Fontana, 1560-70. Museo del Vino di Torgiano

Fiasca da parata della Bottega Fontana, 1560-70. Museo del Vino di Torgiano

L’ITINERARIO

Il viaggio si apre con una sorprendente sezione di reperti archeologici che comprende brocche del terzo millennio prima di Cristo, Kylix come quella di Phrynos, in ceramica attica del VI secolo a.C., corredi etruschi e romani e anfore vinarie da ogni parte del Mediterraneo. Seguono documenti d’archivio che testimoniano la ripresa della viticoltura nel Medioevo e una varietà di calici, brocche, fiasche e boccali che attestano le molteplici occasioni in cui il vino veniva consumato nell’arco dei secoli. Di grande impatto, sia per dimensioni che per funzionamento, l’imponente torchio a trave detto “di Catone” del XVIII secolo, situato nel seminterrato. Non mancano opere legate alle arti di antica tradizione quali ceramica, vetro, ferro, editoria e incisione, con disegni e stampe che vanno da Mantegna a Guttuso e a Picasso.

UN MUSEO NEL MUSEO

Il nucleo principale è senza dubbio costituito dalla ceramica, arte legata al vino dalla stessa etimologia, essendo Keramos il figlio di Dioniso e Arianna, che nel museo è articolata nei tre settori tematici del vino come alimento, come medicamento e nella mitologia. Boccali e misure da osteria, bottiglie antropomorfe e fiasche anulari, coppe amatorie e brocche nuziali, versatori e albarelli da farmacia di epoca medievale, rinascimentale e barocca ripercorrono l’evoluzione delle tecniche di lavorazione, delle forme, dei colori e dei decori. Spiccano l’hydria del XIV secolo con sirena bicaudata, la fiasca da parata della Bottega Fontana (1560-1570), con soggetti tratti da Raffaello e Giulio Romano, una coppa “a inganno” di produzione senese e il piatto a lustro con l’Infantia di Bacho di Mastro Giorgio da Gubbio, datato 1528.

Joe Tilson, Dionysos eydendros. Museo del Vino di Torgiano

Joe Tilson, Dionysos eydendros. Museo del Vino di Torgiano

LA SEZIONE DI ARTE CONTEMPORANEA

L’assenza di un’esperienza multisensoriale non stona con l’atmosfera complessiva che si respira nel museo e con la sensazione di tuffarsi nelle grandi epoche del passato. Non manca tuttavia un collegamento con il presente e il futuro grazie alla presenza di una nutrita sezione dedicata all’arte contemporanea, in continuo aggiornamento, che annovera opere di Josef Hoffmann, Cocteau, Joe Tilson, Fornasetti, Dorazio, Venini e molti altri ancora, dove ogni artista esprime una personale interpretazione del mito di Dioniso.
In conclusione, il museo di Torgiano offre una panoramica esaustiva sul mondo del vino, inteso quale espressione dell’ingegno umano e fonte di ispirazione per autori e artisti di ogni epoca e luogo. Una meta imprescindibile per appassionati e conoscitori di arte e di storia.

Massimo Furiozzi

www.lungarotti.it/fondazione/muvit/

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