A Modena torna il Node Festival dopo il rischio chiusura. E la città risuona di una nuova musica

Arti elettroniche e digitali in un abbraccio con tutto il territorio cittadino, che amplia il numero delle sedi e punta su progetti sofisticati che implicano grandi sforzi allestitivi e organizzativi

UNA (RI)PARTENZA COL BOTTO
Nel maggio del 2015 sembrava che alla storia del Node Festival venisse messo un punto. Con un comunicato si rendevano pubbliche le difficoltà di relazione con l’amministrazione cittadina e si rimandava ad altre strade da percorrere. Se non fosse che domani – 9 novembre – a Modena si apre l’ottava edizione, e ci si trova di fronte ad un ritorno in grande stile. La manifestazione internazionale dedicata alle arti elettroniche e digitali stringerà in un abbraccio tutto il territorio cittadino, ampliando il numero delle sedi e puntando su progetti sofisticati che implicano grandi sforzi allestitivi e organizzativi.

LA MOSTRA DI ZIMOUN
Uno di questi è certamente la prima esposizione personale in Italia dell’artista svizzero Zimoun (Berna, 1977) già in corso alla Palazzina dei Giardini. Un percorso esperienziale attraverso cinque opere/ambiente, una per ogni grande sala della spazio espositivo, che sono pensate e riallestite con un’attenzione particolare al luogo e alla possibilità di creare un progetto unico. Tutte basate sulla precisione artigianale nella costruzione di “casse armoniche” di cartone sulle quali “suonano” piccoli battenti collegati a motori magnetici.

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL
Le quattro serate, invece, partono dalla Chiesa di San Bartolomeo, che sarà inondata mercoledì dalle note di Lubomyr Melnyk, noto per le sue velocissime composizioni continue. Il palinsesto prosegue fino a domenica, giorno in cui verrà presentato in anteprima Lumiere II di Robert Henke, tra sedi storiche per il festival come la sede della Galleria Civica ed esperimenti ospitati in spazi non convenzionali come i live di Giuseppe Ielasi e del duo Inventing Masks (Giovanni Lami/Enrico Malatesta) all’interno del Planetario Civico “F. Martino”, sulle cui pareti è già al lavoro Luca Zamoc.

Claudio Musso

Dal 9 al 12 novembre 2016
Sedi varie – Modena
http://www.nodefestival.com

 

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Claudio Musso

Claudio Musso

Critico d'arte e curatore indipendente, la sua attività di ricerca pone particolare attenzione al rapporto tra arte visiva, linguaggio e comunicazione, all'arte urbana e alle nuove tecnologie nel panorama artistico. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Archeologia e Storia…

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