Con l’artista Gian Maria Tosatti i migranti di Calais a Torino per Opera Viva
Sul manifesto pubblicitario di tre metri per sei nella rotatoria di piazza Bottesini è comparso il quinto e penultimo artista di Opera Viva Barriera di Milano, un progetto che interagisce con il quartiere e lo anima, contribuendo a delinearne l'identità
Una stella caduta su Calais. Una stella come metafora. Una stella per raccontare la difficoltà dell’Europa nel dare risposte a questa emergenza umanitaria. Un’opera attuale, in questo momento più che mai. Sulla sinistra l’Eurotunnel, a destra la Jungle, in mezzo una lingua di terra. Per un muro distrutto, uno sta arrivando. A far da spartiacque alla storia, due pietre preesistenti spazzolate dallo strato di polvere e dipinte d’oro, sotto un cielo fotografato nell’ora migliore, con il mare alle spalle. A terra detriti, proiettili e candelotti lacrimogeni.
La foto dell’opera di Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) si integra spontaneamente nel contesto di Barriera di Milano, in quella sorta di museo a cielo aperto che è Opera Viva, un progetto di Alessandro Bulgini e a cura di Christian Caliandro, che ad oggi ha coinvolto oltre a Tosatti – quinto artista di una serie di sei che si concluderà proprio con Bulgini – anche Zanbagh Lotfi, Andrea Mastrovito, Saul Melman, Aryan Ozmaei.
UN MESSAGGIO DI SPERANZA
È lo stesso Bulgini, in occasione dell’inaugurazione dell’opera, a spiegare Histoire ed Destin – New Men’s Land (Star, 2016): “questo lavoro racconta la fine di un mondo e l’inizio di un’era. Mano a mano che il progetto va avanti gli artisti hanno sempre maggior impatto sul territorio, e per la prossima edizione mi piacerebbe che l’idea si allargasse anche alle altre circoscrizioni”. Oltre ai progetti per il futuro, è certamente affascinante anche il dietro le quinte di un luogo significativo come Calais insieme alla genesi del lavoro: “Due curiosità su questa foto: anche se dall’immagine non sembra, la pietra era molto grande, per cui Gianmaria è salito sulle mie spalle per pitturare la parte superiore. Chissà cosa hanno pensato i migranti che ci guardavano. L’altra curiosità invece è sul luogo. La pietra si trova in uno dei posti più alti della zona, quindi con la maggior ricezione della rete di comunicazione, quindi a sera, terminati i tentativi di fuga, molti si ritrovavano in questo punto per telefonare”.
Un lavoro drammatico e salvifico insieme, che dopo il bel reportage A Calais di Emmanuel Carrère, uscito per Adelphi qualche mese fa, porta ancora una volta il racconto fuori dalla giungla, fino a Barriera di Milano, dove la sfida per l’integrazione tra culture trabocca di vita.
– Eugenio Giannetta
27 settembre – 16 ottobre 2016
Opera Viva Barriera di Milano
Quinto ciclo: Gianmaria Tosatti – Histoire ed Destin – New Man’s Land (Star, 2016)
Torino, rotatoria di piazza Bottesini – Barriera di Milano
www.flashback.to.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati