Lo Strillone: un’Italia Creativa da 47 miliardi di euro e un milione di occupati su Il Sole 24 Ore. E poi Mario Moretti Polegato, Gregorio Botta

Tutta la stampa dedica oggi ampio spazio allo studio “Italia Creativa”, realizzato da EY con il supporto del Mibact e delle associazioni di categoria del mondo della cultura, Siae in primis. Il Sole 24 Ore ricorda che “la ricerca ha preso in considerazione gli undici settori più rappresentativi dell’industria della cultura e della creatività nel […]

Quotidiani
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Tutta la stampa dedica oggi ampio spazio allo studio “Italia Creativa”, realizzato da EY con il supporto del Mibact e delle associazioni di categoria del mondo della cultura, Siae in primis. Il Sole 24 Ore ricorda che “la ricerca ha preso in considerazione gli undici settori più rappresentativi dell’industria della cultura e della creatività nel nostro Paese: architettura, arti visive e performative, cinema, libri, musica, pubblicità, quotidiani e periodici, ma anche radio, televisione e home entertainment, videogiochi. E alla fine a emergere è stata la fotografia di un settore da 47 miliardi di euro di valore, pari al 2,9% del Pil, e quasi un milione di occupati, il 41% dei quali under 40”. Qualche case history? “Il Museo Egizio di Torino si staglia come esempio d’eccellenza, ma allo stesso tempo come epifenomeno dell’italico spreco di ‘talenti’. È la seconda collezione al mondo sull’Egitto. Non è però, ha ricordato il suo direttore, il secondo museo egizio del mondo. I numeri presentati ieri confermano e lasciano un sapore agrodolce. Certificano la dote di un settore che per valore economico supera anche le telecomunicazioni, ma fanno da cornice a una certezza che nessun numero può scalfire: c’è un patrimonio culturale e artistico che contraddistingue il nostro Paese, ma che non è sufficientemente valorizzato ed è spesso penalizzato dalla difficoltà di fare sistema e mettere insieme in maniera fattiva pubblico e privato”.

“Gli italiani a Davos? Pochi, troppo pochi, non è una bella cosa”. Il Corriere della Sera porta i lettori al Forum svizzero a fare due chiacchiere con Mario Moretti Polegato, presidente della multinazionale Geox, che tratteggia qualche idea per il futuro italiano. “All’estero mi chiedono: perché voi italiani, con tutte le buone idee che avete, spesso rimanete artigiani locali invece di creare un marchio globale?”. Nuovi assetti dentro La Repubblica con l’arrivo alla direzione di Mario Calabresi. Ne parla Italia Oggi, che informa fra l’altro che “Gregorio Botta si occuperà del nuovo inserto culturale, in attesa di andare in prepensionamento a fine anno”.

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Massimo Mattioli
É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto. Piero Dorazio scritti 1945-2004”. Ha curato mostre in spazi pubblici e privati, fra cui due edizioni della rassegna internazionale di videoarte Agorazein. È stato membro del comitato curatoriale per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, e consulente per il progetto del Padiglione Italia dedicato agli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Nel 2014 ha curato, assieme a Fabio De Chirico, la mostra Artsiders, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte dello staff di direzione editoriale di Artribune, come caporedattore delle news.