L’anno nero del terrorismo affonda i musei parigini. Visitatori in calo anche al Louvre, ma va peggio al Quai Branly e al Centre Pompidou

Da anni ormai è di gran lunga il museo più visitato al mondo: eppure nel 2015 anche sua maestà il Louvre deve arrendersi al terrorismo di matrice islamica, che almeno in due casi clamorosi – Charlie Hebdo a gennaio, il Bataclan a novembre – ha terremotato Parigi, con gravi ripercussioni in tutti i settori della […]

Da anni ormai è di gran lunga il museo più visitato al mondo: eppure nel 2015 anche sua maestà il Louvre deve arrendersi al terrorismo di matrice islamica, che almeno in due casi clamorosi – Charlie Hebdo a gennaio, il Bataclan a novembre – ha terremotato Parigi, con gravi ripercussioni in tutti i settori della società, incluso quello turistico e culturale. Anche se i bilanci sono ancora provvisori, pare che per l’anno appena concluso il “musée” per antonomasia registrerà un calo del 6,45%: sensibile, ma difficilmente in grado di scalzarlo dalla vetta di museo più visitato, che lo scorso anno dominava con oltre 9 milioni, davanti al British di Londra, attorno ai 6 milioni.
Più pesanti le flessioni di altri musei parigini: con la maglia nera da assegnare – se i primi dati saranno confermati – al Quai Branly, il museo delle arti primitive e delle civiltà d’Africa, Asia, Oceania e Americhe inaugurato nel 2006 con lo spettacolare progetto dell’architetto Jean Nouvel, che registrerebbe un calo del 13%. Ma va male anche al Centre Pompidou, che inopinatamente inanella il secondo segno negativo in due anni: nel 2015 passa a poco più di 3 milioni di visitatori, che erano quasi 3,5 l’anno precedente, e il calo diventa di 700mila rispetto al 2013.
Che lo storico Beaubourg, progettato negli anni ’70 da Renzo Piano e Richard Rogers, abbia imboccato la china della crisi? Non si direbbe da altri dati: come quelli della grande – e assai contrastata – retrospettiva di Jeff Koons, conclusasi ad aprile 2015, che ha riversato nelle sale del Pompidou oltre 650mila visitatori, con l’impressionante media di 5mila visitatori al giorno per cinque mesi.

Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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