Bologna Updates: il mio amico David Bowie, bello come un angelo. Ad Arte Fiera il grande coreografo Lindsay Kemp ricorda l’amico scomparso: “50 anni di collaborazioni”

“David diceva sempre: Lindsay mi ha salvato dal rasoio! Questo perchè lui era buddhista, e da ragazzo aveva pensato di ritirarsi in un monastero in Scozia a meditare, e si sarebbe rasato i capelli a zero. Invece poi ci conoscemmo, lui seguì le mie lezioni di danza, io gli insegnai ad esprimere sé attraverso corpo, […]

Lindsay Kemp racconta il suo David Bowie, Bologna, Arte Fiera 2016

David diceva sempre: Lindsay mi ha salvato dal rasoio! Questo perchè lui era buddhista, e da ragazzo aveva pensato di ritirarsi in un monastero in Scozia a meditare, e si sarebbe rasato i capelli a zero. Invece poi ci conoscemmo, lui seguì le mie lezioni di danza, io gli insegnai ad esprimere sé attraverso corpo, a comunicare attraverso il corpo”. È ricchissima di aneddoti, l’improvvisata conferenza stampa con la quale Arte Fiera presenta il grande coreografo Lindsay Kemp, invitato a collaborare alle celebrazioni di David Bowie che quest’anno caratterizzano la rassegna bolognese.
I miei legami con Bologna? Pensate solo che è qui che ho visto per l’ultima volta David vivo”, rivela Kemp. Erano legati da un rapporto strettissimo, iniziato quando il grande cantante era ancora un ragazzo: “Una mia amica mi regalò il suo primo disco, che pochissimi in verità allora avevano acquistato. Lui quando lo seppe ne fu felicissimo, e venne in teatro ad assistere al mio spettacolo. Allora aveva 19 anni, ed era bellissimo: quando venne a trovarmi in camerino, fui folgorato. Mi pareva l’Arcangelo Gabriele che appare alla madonna”.
La conferenza si trasforma in show, il coreografo canta brani di When i leave my dream: “all’inizio del nostro rapporto, lo invitai a collaborare ad alcuni miei spettacoli: sui cartelloni il mio nome era a caratteri cubitali, il suo piccolissimo. Anni dopo fu lui ad invitarmi a collaborare a Ziggy Stardust: ma in qual caso il suo nome era scritto enorme, il mio molto più piccolo!”.

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Massimo Mattioli
É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto. Piero Dorazio scritti 1945-2004”. Ha curato mostre in spazi pubblici e privati, fra cui due edizioni della rassegna internazionale di videoarte Agorazein. È stato membro del comitato curatoriale per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, e consulente per il progetto del Padiglione Italia dedicato agli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Nel 2014 ha curato, assieme a Fabio De Chirico, la mostra Artsiders, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte dello staff di direzione editoriale di Artribune, come caporedattore delle news.