Amanda Palmer come la Verity di Damien Hirst: nuda e con il pancione in vista per beneficenza, in una perfomance di fronte alla New York Public Library

Amanda Palmer cita Verity di Damien Hirst che, a sua volta, cita la scultura La Petite Danseuse de Quatorze Ans di Degas e La Vérité dipinta da Jules Joseph Lefebvre nel 1870. Questo il gioco di rimbalzi tra opere d’arte di cui è diventata parte anche la nota cantante statunitense, quando si è presentata a […]

Amanda Palmer come la Verity di Damien Hirst, New York (ph. explore.brainpickings.org)

Amanda Palmer cita Verity di Damien Hirst che, a sua volta, cita la scultura La Petite Danseuse de Quatorze Ans di Degas e La Vérité dipinta da Jules Joseph Lefebvre nel 1870. Questo il gioco di rimbalzi tra opere d’arte di cui è diventata parte anche la nota cantante statunitense, quando si è presentata a New York all’ottavo mese di gravidanza con il corpo nudo dipinto a colori sulle fattezze della scultura colossale sezionata per metà, che Hirst ha eretto nel 2012 sulla costa del Devon, in Inghilterra.
La performance pubblica è stata organizzata in collaborazione con la New York Public Library per raccogliere libri per bambini da donare alle famiglie in difficoltà economica. Ieri, 20 agosto, di fronte allo Stephen A. Schwarzman Building sulla Fifth Avenue, la scultura bronzea di Damien Hirst,  “una moderna allegoria della verità e della giustizia”, come l’ha definita il suo stesso autore, è diventata carne, ossa e sangue. Con alcune modifiche. Su una pila di libri per bambini, invece che su tomi di legge, la spada sguainata verso l’alto, il pancione fiero in vista e nell’altra mano un violino, al posto della bilancia, la cantante ha sostenuto con fierezza la verità e la fede nell’arte e nella cultura per le generazioni che verranno.
Chissà cosa avrà pensato Damien Hirst di questa libera interpretazione.

Marta Pettinau

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Marta Pettinau
Marta Pettinau nasce ad Alghero nel 1984, dove al momento vive e lavora. Ma con la valigia in mano. Laureata a Sassari in Scienze dei Beni Culturali, ha conseguito nel 2011 la laurea specialistica in Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso lo IUAV di Venezia, con una tesi dal titolo “La Biennale Internazionale di Istanbul. Storia, luoghi, esiti di una biennale post-periferica”. Co-curatrice del progetto RI-CREAZIONE per 1:1projects, a Roma, nel 2009; nello stesso ha curato la collettiva Verso Itaca presso Metricubi, a Venezia. Ha collaborato con l’ufficio stampa del Festival dell’Arte Contemporanea di Faenza. Ora è curatrice indipendente e giornalista freelance.