Non se ne sentiva parlare da un po’. L’ultima volta, su Artribune, era stato tre anni fa: nel 2012 raccontavamo, con un bel po’ di dettagli, il faraonico progetto di Alda Fendi per il Foro Boario, nel cuore di Roma. Iniziava tutto così, con una firma importante: Jean Nouvel era ufficialmente il progettista incaricato di ristrutturare il Palazzo del Velabro, un vecchio edificio di cinque piani acquistato da una delle sorelle Fendi, mecenate e collezionista, già dal 2001 alla guida della sua fondazione, divisa tra il quartier generale di Via della Curia (dentro una torretta laterale della Chiesa dei Santi Luca e Martina) e il Silos del Foro Traiano (spazio che sormonta i resti della Basilica Ulpia, scoperti e portati alla luce grazie all’intervento della fondazione stessa).
Nouvel, tra gli architetti più pagati ed apprezzati al mondo – già misuratosi con spazi culturali di pregio, come la Fondation Cartier, l’Institute du Monde Arabe e il Musée du Quai Branly, solo a Parigi – venne dunque scelto per definire la dimora della futura città delle arti targata Alda Fendi. Un hub straordinario, aperto giorno e notte, tra i Fori Imperiali e il Circo Massimo, in cui ospitare una galleria per mostre temporanee, delle guest room per residenze d’artista, delle botteghe di artigiani in cui far rivivere le eccellenze del made in Italy, e poi showroom, librerie, punti di ristorazione. Un sogno, portato avanti interamente con risorse economiche private, provando a comprimere il più possibile le bibliche tempistiche istituzionali.

E pur mettendoci denaro, progetto e progettista, la trafila dei controlli e delle autorizzazioni della Soprintendenza deve aver rallentato di molto la macchina, come da copione. O almeno questa è l’ipotesi, anche sbirciando le informazioni sul cartello di cantiere: permessi accordati in data 24 settembre 2014.
Oggi, a tre anni di distanza dall’annuncio dell’incarico a Nouvel, qualcosa si muove. Senza variazioni sostanziali rispetto al progetto originario: così ci dicono dall’ufficio romano affiliato allo studio Jean Nouvel. Impiantato ufficialmente il cantiere l’8 giugno scorso, sotto l’egida di Roma Capitale, allestiti i ponteggi e ricavate le aree tecniche e di direzione, i motori sono dunque accesi. Tempi di consegna stimati? Dodici mesi esatti. Nell’estate del 2016, se tutto fila, Roma avrà un nuovo polo per la creatività e le arti contemporanee.
– Helga Marsala