I paradossi di Escher a Bologna. Con la grande retrospettiva sul genio olandese riapre Palazzo Albergati: totalmente restaurato, dopo il devastante incendio
È il re delle prospettive impossibili, degli infiniti riflessi, degli inganni ottici e dei giochi di specchi, delle vertigini e delle geometrie folli. Maurits Cornelis Escher (1898-1972), artista e matematico olandese, celebre per i suoi disegni e le litografie, unì il rigore della scienza alla febbre dell’immaginazione, disegnando un mondo surreale capace di mandare in […]
È il re delle prospettive impossibili, degli infiniti riflessi, degli inganni ottici e dei giochi di specchi, delle vertigini e delle geometrie folli. Maurits Cornelis Escher (1898-1972), artista e matematico olandese, celebre per i suoi disegni e le litografie, unì il rigore della scienza alla febbre dell’immaginazione, disegnando un mondo surreale capace di mandare in tilt la logica e la certezza dell’immagine. Un artista popolare come pochi, dalla cifra assolutamente unica. Che è adesso in tour con una mostra partita dal Chiostro del Bramante di Roma – dove ha totalizzato la bellezza di 200.000 visitatori – e che dal 12 marzo è attesa a Bologna.
Occasione perfetta per inaugurare una nuova sede espositiva, gioiello del Cinquecento incastonato nel cuore della città: le 140 opere del maestro olandese troveranno posto fra i saloni di Palazzo Albergati, magnifica costruzione nata sulle fondamenta di antichi edifici residenziali, per volontà dell’omonima famiglia bolognese, su progetto dell’architetto Baldassarre Peruzzi o forse (c’è un dibattito in corso per l’attribuzione) di Domenico Aimo da Varignana.
L’8 agosto 2008 Palazzo Albergati fu colpito da un incendio, che danneggiò parte dei suoi tesori: partì poco dopo una complessa operazione di restauro, rivolta in particolare ad alcuni appartamenti del pianterreno e del primo piano, col totale recupero di tutte le decorazioni pittoriche a fresco, datate dal XVII al XIX secolo. Tra queste, al piano nobile, il prezioso Fregio di Bartolomeo Cesi raffigurante le Storie di Annibale e suddiviso in quindici scomparti separati da cariatidi, in cui figurano anche alcuni eventi della Seconda Guerra Punica accompagnati da iscrizioni latine. E ancora statue, arredi d’epoca, dipinti, in una pregevole articolazione di ambienti aristocratici, in cui lo splendore rinascimentale, insieme a successive stratificazioni (tra queste lapide murata che testimonia il passaggio dello Zar di Russia Nicola I nel 1845.) si presta di nuovo ad accogliere progetti espositivi e suggestioni contemporanee. A partire proprio dalla magia concettuale di Escher, articolata in sei sezioni che raccontano la sua passione per l’Italia: dal periodo della formazione alla passione per l’Art Noveau, dal gusto per l’ironia alle superfici riflettenti e metamorfiche, dall’approccio scientifico alle passioni personali, fino alla passione per i paradossi geometrici.
Un viaggio attraverso la mente del genio, ma anche attraverso le molte ispirazioni che gli giunsero dalla natura, nei ripetuti soggiorni italiani: a cominciare da Roma, dove Escher aveva una casa, in cui abitò a lungo insieme alla moglie, passando per la Calabria, la Toscana, la Sicilia… Ed è qui, tra i paesaggi straordinari, letti con gli occhi del matematico e dell’artista, che si disegnavano le sue architetture complesse, senza inizio né fine, oltre la logica euclidea e le convenzioni spaziali, tramutando il meraviglioso complesso di forme naturali in una lucida vertigine di linee, piani, doppi fondi, precipizi e rappresentazioni impossibili. Fino al 19 luglio 2015.
– Helga Marsala
Palazzo Albergati
Via Saragozza, 28 – Bologna
Info: 051/0301015
www.palazzoalbergati.com
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