Giornalisti talmente numerosi da restare fuori dalla porta, sponsor che accorrono fiutando l’affare e, soprattutto, istituzioni lanciatissime per manifestare – finalmente – il loro incondizionato supporto. La Maker Faire Rome è alle porte e tanta imprevista affluenza non può che suggerire una rinnovata consapevolezza: il mondo si è accorto che i makers stanno per cambiare le cose. Da fenomeno di nicchia, dunque, a spettacolo di massa: ecco quanto ci promette ai nastri di partenza il programma e lo spirito della kermesse #MFR14. Che, stando alle parole del curatore Riccardo Luna accompagnato dall’altro storico co-curatore Massimo Banzi, dovrà essere vissuta innanzitutto come una festa inclusiva, capace di coinvolgere un pubblico trasversale, dal nerd all’imprenditore passando poi alle famiglie e al mondo della scuola, tutti curiosi di scoprire e magari implementare le 600 invenzioni circa – dal phon per farsi dei selfie perfetti (Fonie) fino alla macchina per cucinare che sfrutta i raggi del sole (Solar Machine) – che saranno esposte tra i banchi della fiera.
La manifestazione, quest’anno, vede un cambio strategico di location – dal Palazzo dei Congressi all’Auditorium della Musica, con una superficie espositiva che tocca i 70.000 mq – e sarà distribuita su due eventi separati ma fortemente interconnessi nello spirito: l’Innovation Week, a cura della Camera di Commercio di Roma, e la Maker Faire vera e propria, che terrà la sua opening conference – rigorosamente gratuita- il 2 ottobre. In sala è tutto un gran parlare di opportunità: è arrivato il momento, ne sono consapevoli tutti, che questa annunciata terza rivoluzione industriale inizi a dare i suoi frutti, in particolare in termini di crescita del Pil e posti di lavoro. E forse, a questo proposito, c’è di che sperare. Con i sui 500 espositori, i numeri della Maker Faire Rome si avvicinano all’evento capostipite dei maker, la grande fiera americana che si tiene ogni anno in Silicon Valley. La via europea degli artigiani innovatori è forse dietro l’angolo?
– Giulia Zappa