Da padre in figlio. Alberto Di Fabio incontra Pasquale Di Fabio, a sedici anni dalla scomparsa. Un dialogo silenzioso, tra due artisti abruzzesi, ad Atri

“Vedi come sembra piccolo quel treno? Ma tu sai che da vicino è molto grande. Noi siamo come quel trenino in lontananza di fronte a questo cielo stellato; siamo un granello di sabbia di fronte all’Universo. La nostra mente, però, è più grande dell’Universo; per vedere la luce pura, per parlare con Dio devi essere […]

Vedi come sembra piccolo quel treno? Ma tu sai che da vicino è molto grande. Noi siamo come quel trenino in lontananza di fronte a questo cielo stellato; siamo un granello di sabbia di fronte all’Universo. La nostra mente, però, è più grande dell’Universo; per vedere la luce pura, per parlare con Dio devi essere molto concentrato e ti devi elevare dal mondo terreno… Ci devi lavorare parecchio, prima di riuscirci”.
Parole con cui Alberto Di Fabio ha scelto di siglare questa sua mostra, progettata nella memoria del padre, Pasquale Di Fabio. Memorie d’infanzia, in cui si raccoglie il senso di un rapporto fatto di condivisioni, di insegnamenti, di sguardi scambiati, di attitudini comuni e di immagini donate, amorevolmente, da un padre a un figlio.
Inaugurata lo scorso 26 luglio, Ante Mortem è una doppia personale, allestita nel suggestivo spazio delle Cisterne Romane di Palazzo Duchi d’Acquaviva, ad Atri, in provincia di Teramo. L’Abruzzo,  terra d’origine dei Di Fabio, non poteva che essere il luogo ideale per questo dialogo silenzioso, di tenerezza e di rispetto, a sedici anni dalla scomparsa del genitore.

Alberto Di Fabio, Senza Titolo, 2008

Alberto Di Fabio, Senza Titolo, 2008

Artista, Pasquale, sposato con un’insegnate di scienze naturali; artista, Alberto, cresciuto tra gli input di due sensibilità opposte – quella estetica e creativa di lui, quella epistemologica e razionale di lei – poi confluite nella sua ricerca pittorica: un’astrazione che guarda al mondo della chimica, della biologia, dell’astronomia, per farne intrecci armonici di pattern, partiture tonali, nebulose di atomi e galassie di corpi infinitesimali.
Così le tele accese e minuziose di Di Fabio junior incontrano le opere di Di Fabio senior: sculture e pitture di stampo neo futurista ed astrattista, per un uomo che aveva amato autori come Mondrian, Fontana, Malevic, e che aveva  frequentato artisti significativi del Novecento, da Fazzini a Calderara, da Mastroianni a Turcato. Le sue forme ascensionali, come stalagmiti piramidali, sfere o monoliti di cristallo, come spicchi di luce e superfici dinamiche, esplorano le geometrie semplici della natura, tra simbolismi ancestrali, movimenti spirituali e architetture dell’immateriale. Un percorso dentro la sensazione pura, per afferrare la visione plastica assoluta.
Questa mostra abruzzese è la storia di un legame, indissolubile. Tramandato nei ricordi privati, ma anche nel lavoro: quadro dopo quadro, forma dopo forma, intuizione dopo intuizione. Da padre, in figlio.

– Helga Marsala

Ante Mortem
Ideata da Luciano Lupoletti; a cura di Daniela Martella
fino al 18 agosto 2014
Cisterne Romane di Palazzo Duchi d’Acquaviva
Piazza Duchi d’Acquaviva, Atri (Teramo)
www.vagitiultimi.com

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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