Dal libro più piccolo del mondo, di Galileo, alla foto della Gioconda esposta agli uffizi un secolo fa. Le biblioteche di Firenze svelano i loro tesori a Palazzo Pitti, ecco le immagini

È una Sala Bianca quasi al buio quella che ospita Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze, la mostra ideata e curata da Marco Ferri con la quale prende avvio, in anticipo sulle edizioni passate, il programma Firenze 2014. Un anno ad arte. Oltre 130 opere cartacee, appartenenti ad ambiti […]

È una Sala Bianca quasi al buio quella che ospita Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze, la mostra ideata e curata da Marco Ferri con la quale prende avvio, in anticipo sulle edizioni passate, il programma Firenze 2014. Un anno ad arte. Oltre 130 opere cartacee, appartenenti ad ambiti eterogenei, “dall’aureo al popolare”, come ha sottolineato la Soprintendente Cristiana Acidini durante la conferenza stampa, danno vita ad un percorso espositivo attraverso vetrine-studiolo intitolate ai 33 enti prestatori; si tratta degli archivi, delle biblioteche, dei fondi di accademie e di fondazioni della città di Firenze, tra cui la Biblioteca Nazionale Centrale, la Biblioteca degli Uffizi, l’Accademia dei Georgofili, la Biblioteca Marucelliana, l’Archivio dell’Accademia degli Immobili e la Biblioteca della Banca CR Firenze.
Come suggerisce il titolo, per una volta, un numero significativo di istituzioni cittadine hanno aderito ad un evento corale, nel quale si rinnova il primato del supporto cartaceo come strumento preferenziale per traghettare, fino a noi, documenti e testimonianze relative a vicende storiche, all’arte, alla letteratura. Nell’anno in cui Firenze celebra i 450 anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti, non potevano mancano tre documenti archivistici relativi al grande artista, provenienti dalla Fondazione Casa Buonarroti, tra cui una pagina, mai presentata in pubblico, con gli Schizzi di blocchi di marmo con sagoma per una crocifissione. E ancora sono esposte: la Lettera a Madama Cristina di Lorena di Galileo Galilei, ritenuto il più piccolo libro del mondo e stampato con caratteri mobili composti a mano, lo Studio per un Crocifisso, un disegno a penna di Raffaello Sanzio, la Legge criminale del 1786 con cui il Granducato di Toscana, primo stato in Europa, abolì la pena di morte, una eccezionale fotografia raffigurante l’allestimento della Sala di Leonardo nei giorni dell’esposizione agli Uffizi della Gioconda nel 1914 (ovvero dopo il furto avvenuto al Louvre nel 1911 e il ritrovamento dell’opera a Firenze nel 1913) e persino una copia del numero 1 di Topolino, del 1932.
Eppure la carta, nonostante la robustezza e versatilità d’uso dimostrata nella sua sterminata storia e ribadita nella mostra, non è in grado di resistere a tutto, specie se sottoposta ad azioni criminose da parte dell’uomo o di fronte ad eccezionali fenomeni naturali. Da qui la scelta, in ricordo dell’attentato del maggio 1993 in via dei Georgifili e dell’alluvione del 1966, di concludere il percorso in una sala laterale nella quale trovano posto quattro opere, divenute materialmente “imperfette” in seguito ai due drammatici eventi del secolo scorso. La mostra resta aperta presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze fino al 27 aprile 2014.

– Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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