Damien Hirst dà alle stampe un libro per bambini: esce per i tipi di Other Criteria il suo ABC. Abbecedario illustrato per imparare a leggere insieme a squali in formaldeide, teschi diamantati…

Quando smettiamo di essere bambini siamo già morti. Parola di Constantin Brancusi. Una massima, la sua, eletta a slogan per il lancio dell’abbecedario d’autore firmato Damien Hirst, che sceglie ventisei opere del suo catalogo come immagine di riferimento per accompagnare le diverse lettere dell’alfabeto. All’interno di ABC, pubblicazione lanciata in queste ore da Other Criteria […]

Quando smettiamo di essere bambini siamo già morti. Parola di Constantin Brancusi. Una massima, la sua, eletta a slogan per il lancio dell’abbecedario d’autore firmato Damien Hirst, che sceglie ventisei opere del suo catalogo come immagine di riferimento per accompagnare le diverse lettere dell’alfabeto. All’interno di ABC, pubblicazione lanciata in queste ore da Other Criteria alla somma, abbordabilissima, di 15 sterline a copia; in vendita da domani anche su web. Si passa dalla a di “anathomy” alla zeta di “zebra”, quest’ultima ovviamente tassidermizzata; al pari del soggetto della foto scelta a illustrare la j di “jaws”, ovvero mascelle. Di squalo ovviamente: quello sotto vetro alla Tate Modern, ma anche – analogia non casuale – quello portato al cinema da Steven Spielberg. Proprio con il titolo originale di Jaws.
Operazione ultra-pop e ultra-commerciale ovviamente, che lascia qualche dubbio sulla sua portata pedagogica: immaginiamo il disorientamento degli infanti a trovarsi sotto la d di “diamonds” il ghigno luccicante del teschio di For the Love of God; o sotto la o di “orange”, invece del canonico frutto, una teoria di farfalle posate su sfondo arancione. Forse impercettibile, agli occhi dei più piccoli, la finezza di stampare ogni lettera con un diverso carattere tipografico, scelto naturalmente nel rispetto del più stringente parallelo lessicale: a come “albertus”, b come “baskerville” e via dicendo.
Il progetto di Hirst aggiorna un catalogo che conta su illustri precedenti, partendo ovviamente dall’Alfabetiere di Bruno Munari. È uscito nel 1970 l’Alfabeto di Sonia Delaunay, con i suoi disegni ad accompagnare filastrocche proprie della tradizione italiana; più recenti l’Abc outof www di Kino Toriko e The Alphazeds di Milton Glaser. E questo solo per restare alla grammatica di base, senza contare i rudimenti di matematica insegnati da Alighiero Boetti nel suo Da uno a dieci e quelli proposti da Keith Haring in Ten. Una ricca bibliografia, censita e studiata in Italia dall’Archivio Ó.P.L.A. creato dalla Biblioteca Civica di Merano: una collezione – in fase di continuo aggiornamento – che conta ad oggi circa ottocento diverse pubblicazioni d’artista dedicate al mondo dell’infanzia.

– Francesco Sala


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Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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