La quinta Biennale di Mosca, tra le kermesse d’arte contemporanea più giovani e più importanti al mondo, è stata ufficialmente inaugurata questo weekend. Curata da Catherine de Zegher (di cui potete leggere una lunga intervista sul nuovo Artribune Magazine, appena dato alle stampe) ha costruito il suo progetto intorno al tema “More light”: titolo suggestivo, dal mood piuttosto lirico, che rimanda al concetto di “luce” come forza propulsiva di reinvenzione, attraverso i molti contrasti e le molte visioni che orientano il pensiero radicato nel presente. Un’urgenza che ritorna, in questi ultimi anni, e che porta a galla quella necessità acuta di ricostruzione e di esercizio di un pensiero creativo energico, tipica delle stagioni della crisi.
Tanti gli artisti engagè, per una Biennale che non è specificamente “politica” – come l’ultima edizione di quella berlinese – ma che si radica tra le diverse emergenze sociali, economiche, culturali e anche politiche del momento. Da qui, la ricerca di artisti che sapessero avanzare nuove proposte e nuove visioni del mondo, partendo dall’idea di condivisione e di bene comune.
Dopo aver pubblicato on line un assaggio dell’intervista integrale su carta, rieccoci con una bella fotogallery, immagini inviateci da Ekaterina Jushkovsky e scattate durante la private view del 18 settembre. Piccoi flash, dalle grandi sale del Menage, a pochi metri dalla Piazza Rossa.
– Helga Marsala