Non c’è due senza tre, e il quattro… Nuovo spazio per Enzo Cannaviello, che dopo Milano, Torino e Cremona ha pronto lo sbarco a Roma. Inaugurazione a settembre per la sua Aquadro, vetrina nel centralissimo rione Prati

Ha lanciato l’amo, e noi abbocchiamo che è un piacere. Una nota veloce, fulminea, lanciata nella serata di un venerdì da prime prove di esodo estivo; poche righe che ingolosiscono e incuriosiscono, ma dall’altro capo del telefono, quando provi a scucire qualcosa di più, ti rimbalzano con il più cortese dei “vi faremo sapere”. Enzo […]

La nuova galleria di Enzo Cannaviello a Roma

Ha lanciato l’amo, e noi abbocchiamo che è un piacere. Una nota veloce, fulminea, lanciata nella serata di un venerdì da prime prove di esodo estivo; poche righe che ingolosiscono e incuriosiscono, ma dall’altro capo del telefono, quando provi a scucire qualcosa di più, ti rimbalzano con il più cortese dei “vi faremo sapere”. Enzo Cannaviello ha raddoppiato nel settembre del 2012 aprendo a Cremona Interno 18, ha triplicato poche settimane più tardi inaugurando a Torino Opere scelte ed ora è pronto a calare il poker. Appuntamento a Roma in via Calamatta, rione Prati, cinquecento metri dall’Ara Pacis: si inaugura il 12 settembre l’avventura di Aquadro, nuovo spazio ideato da un gallerista che torna nella Capitale dopo trentacinque anni dalla sua “fuga” a Milano. Sono stati sei gli anni passati da Cannaviello all’ombra del Cupolone, dal 1971 al 1977, con la prima personale di Carlo Maria Mariani, le performance di Fabio Mauri e le mostre dei vari Christian Boltanski, Vincenzo Agnetti e Berbard Venet a dare il segno del carattere eclettico di un contesto decisamente frizzante. Poco, pochissimo trapela sul conto di questa nuova avventura: top secret la programmazione, persino il nome dei protagonisti dell’opening; nessuna indicazione nemmeno sugli spazi e la metratura. Si sa solo che a dirigere i lavori saranno Ferdinando Iodice e Fausto Corvino…

– Francesco Sala

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Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di Marinetti e di Valentino (lo stilista). Ha fatto l'aiuto falegname, l'operaio stagionale, il bracciante agricolo, il lavapiatti, il cameriere, il barista, il fattorino delle pizze, lo speaker in radio, l'addetto stampa, il macchinista teatrale, il runner ai concerti. Ha una laurea specialistica in storia dell'arte. Ha fatto un corso di perfezionamento in economia e managment per i beni culturali, così sembra tutto più serio. Ha fatto il giornalista per una televisione locale. Ha condotto un telegiornale che, nel 2010, ha vinto il premio speciale "tg d'oro" della rivista Millecanali - Gruppo 24Ore. Una specie di Telegatto per nerd. E' molto interista.