Denise Scott Brown e il ruolo delle donne in architettura. La storia di una moglie, che non voleva essere seconda al marito. Petizione al Pritzker Prize, vent’anni dopo

Denise Scott Brown è un’anziana signora di ottantuno anni sposata da circa cinquanta con Robert Venturi; entrambi sono due celebri architetti americani, conosciutisi nel 1960 all’Università della Pennsylvania  ai corsi di Louis Kahn,  e dal 1966 gestiscono lo studio Venturi Scott Brown & Associates, con sede a Philadelphia. Nel corso degli anni hanno lavorato sia […]

Denise Scott Brown è un’anziana signora di ottantuno anni sposata da circa cinquanta con Robert Venturi; entrambi sono due celebri architetti americani, conosciutisi nel 1960 all’Università della Pennsylvania  ai corsi di Louis Kahn,  e dal 1966 gestiscono lo studio Venturi Scott Brown & Associates, con sede a Philadelphia. Nel corso degli anni hanno lavorato sia nella produzione architettonica sia nell’ ambito della ricerca: rimangono fondamentali i loro testi “Complexity and Contradiction in Architecture” (1966) e ” Learning from Las Vegas ” (1972), ancora oggi dei classici per tutti gli architetti. A coronamento della loro lunga carriera insieme, nel 1991 arriva il prestigioso Pritzker Architecture Prize. Purtroppo però, nonostante i due avessero lavorato sempre in modo congiunto, il premio è stato assegnato unicamente al Sig. Venturi: grandissima la delusione per lei, tanto da arrivare a boicottare la festa di premiazione e la consacrazione professionale del marito.
La vicenda è rimasta sopita per un po’, fino a circa un mese fa, quando la signora Scott Brown, durante un incontro con la rivista Architectural Jourlan, ha rilasciato un’intervista in cui rimetteva in discussione il ruolo delle donne nel mondo dell’architettura. Le sue parole non sono cadute nel vuoto, innescando un acceso dibattito sulle pagine di blog e riviste.

Robert Venturi e Denise Scott Brown nel deserto di Las Vegas, 1965. © D. Scott Brown and R. Venturi

Robert Venturi e Denise Scott Brown nel deserto di Las Vegas, 1965. © D. Scott Brown and R. Venturi

Da qui, un’associazione di studentesse dell’Harvard Graduate School of Design, chiamata “Women in architecture”, ha lanciato una petizione sul sito Change.org: circa 12.000 le firme raccolte ad oggi. Ecco la richiesta, rivolta al comitato del premio Pritzker: “Venga riconosciuto a Denise Scott Brown il suo lavoro con Robert Venturi“. Tra i primi firmatari, naturalmente, lo stesso Venturi e poi una serie di noti professionisti dell’architettura contemporanea, tra cui Zaha Hadid, Jacques Herzog e Pierre de Meuron , Richard Meier, Rafael Moneo e Wang Shu, generosi anche nel lanciare all’intrepida signora messaggi di stima, solidarietà e affetto. Rem Koolhaas, anche lui firmatario, ha commentato così: “Il fatto che, una delle partnership più creative e produttive, che abbiamo mai visto in architettura è stato separato piuttosto che celebrata da un premio, è un’ingiustizia imbarazzante che sarebbe bello annullare“. Si attende a breve una risposta, che probabilmente arriverà il prossimo 29 maggio, quando sarà assegnato all’architetto giapponese Toyo Ito, presso il JFK  Presidential Library and Museum di Boston, il premio Pritzker per il 2013. Che sia la volta buona, dopo ben vent’anni di attesa, per l’intrepida Denise?

–  Laura Tedeschi

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