Un master a Roma, con l’Università Tor Vergata, per affinare strategie di gestione dei beni culturali. Percorsi di formazione, tra politica, economia e management della cultura
Come creare lavoro e sviluppo dalla cultura: se ne parla sempre più stesso, nel dibattito politico che prova a individuare percorsi teorico-pratici, utili a dare una scossa alle economie del Paese. Fondamentale, in una simile prospettiva di crescita e di adeguamento a standard internazionali, è l’aspetto della formazione. Tirar su professionalità adeguate, capaci di affinare […]
Come creare lavoro e sviluppo dalla cultura: se ne parla sempre più stesso, nel dibattito politico che prova a individuare percorsi teorico-pratici, utili a dare una scossa alle economie del Paese. Fondamentale, in una simile prospettiva di crescita e di adeguamento a standard internazionali, è l’aspetto della formazione. Tirar su professionalità adeguate, capaci di affinare strategie efficaci e innovative: quello che serve, in termini di conoscenze e intelligenze, per riuscire a mettere a frutto l’enorme patrimonio storico-artistico nazionale.
In questo quadro si colloca il Master in “Economia della Cultura: Politiche, Governo e Gestione”, giunto alla sua XIII edizione e promosso da Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con il BAICR ed il CEIS (Centre for Economic and International Studies). L’obiettivo? Formare figure professionali qualificate, nei campi dell’economia e della gestione dei beni culturali, fornendo un mix di strumenti propri dell’analisi socio-economica, del diritto amministrativo, delle pratiche di governance aziendale e della progettazione integrata in campo culturale. Due gli indirizzi: uno in lingua italiana e uno in lingua inglese (“International in Economics of Culture: Policy, Government and Management”).
Il Master si svolge in modalità blended (o apprendimento misto), che combina il tradizionale metodo frontale con attività di tipo informatico e sistemi mobili: in tutto 480 ore di attività didattica, di cui 90 in presenza e 390 a distanza; garantite anche occasioni di relazione con aziende pubbliche e private, dislocate sul territorio nazionale, attraverso stage e tirocini. Per i corsisti che hanno già un’occupazione, è prevista invece la messa a punto di un project work di ricerca/consulenza – con il supporto di un docente responsabile – ove applicare tecniche e conoscenze maturate durante il Master. La dead line per le domande di ammissione è il 25 marzo 2013.
– Helga Marsala
Bando on line
inviare il cv qui: [email protected]
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati