Una mostra in Via Farini? Installazioni al Premio Furla? L’ultima collettiva di giovani artisti della Bevilacqua La Masa? No. Uno studio di design berlinese. Che strizza l’occhio al concettuale e mette su un’esposizione, per la sua nuova collezione di Critical Objects. Hello Me, specializzato in art direction e graphic design, mette a punto strategie di comunicazione e visual project per conto di clienti che arrivano dal mondo del business, della creatività o della cultura.
Dinamico, utile e sperimentale: questo è il design che piace a Hello Me. Che si inventa adesso una serie di mobili, sospesi tra funzionalismo e purezza formale, firmati da artisti come Fino Wiedeck, Robin Scholz, Jonathan Schreiber. Sculture, a tutti gli effetti. Ma anche complementi d’arredo. Tavoli, tavolini, lampade, porta asciugamani, oggetti aperti a diversi usi e interpretazioni. Oggetti “critici”, che dalla propria cornice entrano ed escono, diventando piccoli esperimenti mentali. Così, nell’essenzialità e nella fragilità di forme e materiali, nel geometrismo spoglio fregiato dalla finezza dei dettagli, nella dissimulazione di carattere e identità, nella contaminazione ironica tra elementi incongrui, nella dialettica tra pesi ed equilibri, si materializzano piccole creazioni plastiche, dal sapore speculativo. Insomma, a ben guardare ci si chiede: ma si tratta di arte o design? Diciamola tutta: alcuni di questi oggetti li potremmo trovare in una tipica galleria milanese, di quelle che puntano sul mix young-minimal-conceptual, o nella project room di un giovane museo. Design che si plasma sull’arte contemporanea o arte contemporanea che, un po’ tradendosi, sacrifica l’aura dell’icona per il gusto, lieve e sexy, del design?
– Helga Marsala
Galerie Quakatz
Gitschiner Str. 20, Berlin – Kreuzberg
info: +49 (0)178 408 62 90
[email protected]
www.criticalobjects.info
www.tillwiedeck.com