Florens Updates: convegni, Lectio Magistralis e prime polemiche. Dopo tre giornate di programmazione, gli up&down di una manifestazione che continua a far discutere

L’articolo di Luca Nannipieri ha già acceso le prime polemiche su Artribune: ma cosa sta offrendo, effettivamente, questa Biennale alla città di Firenze e alla cultura del nostro paese? Cardine della programmazione è il ricchissimo programma di incontri e conferenze, quasi tutti nelle splendide sale di Palazzo Vecchio: Artribune li ha seguiti, documentandoli in alcuni […]

L’articolo di Luca Nannipieri ha già acceso le prime polemiche su Artribune: ma cosa sta offrendo, effettivamente, questa Biennale alla città di Firenze e alla cultura del nostro paese? Cardine della programmazione è il ricchissimo programma di incontri e conferenze, quasi tutti nelle splendide sale di Palazzo Vecchio: Artribune li ha seguiti, documentandoli in alcuni casi anche live via Twitter, per meglio tastare il polso alla manifestazione. E nella grande messe di eventi (spesso in contemporanea), alcuni spunti aiutano a farsi un’idea più concreta di quale aria si stia respirando. Uno spazio non indifferente hanno avuto le componenti religiose e liturgiche: a partire dalla cerimonia di venerdì 2 novembre per l’ostensione dei tre crocifissi nel Battistero, passando attraverso il discorso del Cardinale Giuseppe Betori per l’inaugurazione della Croce di Mimmo Paladino, fino alla conferenza teologica Mysterium Crucis, svoltasi sabato 3 novembre nel Battistero, a cura del Monsignor Timothy Verdon. Ma in contrasto con questa atmosfera ecumenica diffusa, la Lectio Magistralis di Mimmo Paladino (nella serata di sabato) ha forse un poco deluso le aspettative, trasformando la prevista sessione cattedratica in una intervista/conversazione, con tanto di videodocumentario. Mentre la Lectio di Gustavo Zagrebelsky prevista per il 5 novembre (tema: politica, economia e cultura), è stata annullata in extremis per non meglio precisati “motivi personali”, suscitando le immediate critiche dei denti più avvelenati.
Sul fronte delle tavole rotonde, dopo una prima giornata dedicata al Made in Italy e al mercato dell’arte, il convegno Museo, musei: allestimenti, comunicazione, linguaggi (domenica 4 novembre) ha evidenziato il doppio volto di molti di questi incontri. Da un lato, interventi programmatici, critici e propositivi (come quelli di Laura Longo e Stefania Chipa, di Nancy Proctor e Maurizio Cecconi); dall’altro, relazioni più puramente teoriche o descrittive (come quella pur ironica e canzonatoria di Giovanni Pinna, o quelle di Alessandro Goppion e Luca Basso Pesserut). Tendenza confermata anche dagli incontri del 5 novembre, che hanno pur visto discutere temi attualissimi (Cultura e Sviluppo e Le mostre al tempo della crisi), alternando affondi decisi (come il tagliente Quirino Principe sui teatri d’opera, o il fin troppo incendiario Mario Ruffini) a proposte più deboli o inflazionate (il pur impegnato Roberto Grossi, ma anche Giuliano Segre). E mentre è ancora troppo presto per formulare giudizi consuntivi, il materiale di riflessione si accumula incessante. Tra alti e bassi, tra potenzialità e contraddizioni, Florens 2012 continua a stimolare accuse ed entusiasmi. Artribune ne saggerà costantemente il clima, lasciando (per ora) a voi e ai vostri commenti una prima valutazione.

– Simone Rebora­­

www.fondazioneflorens.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Simone Rebora

Simone Rebora

Laureatosi in Ingegneria Elettronica dopo una gioventù di stenti, Simone capisce che non è questa la sua strada: lascia Torino e si dedica con passione allo studio della letteratura. Novello bohémien, s’iscrive così alla Facoltà di Lettere a Firenze, si…

Scopri di più