London Updates: da Hideko Fukushima a Nicholas Hlobo, così la Tate ha speso le 150mila sterline del fondo acquisti a Frieze

Che la crisi sia in via di superamento? Magari non fa testo in assoluto, ma questa sembra l’indicazione che giunge da The Outset, organizzazione filantropica che ogni anno dota la Tate Collection di un fondo per acquisizioni alla Frieze Art Fair. Non si parla di cifre astronomiche, ma quest’anno la dotazione è stata innalzata fina […]

Balindile I, di Nicholas Hlobo

Che la crisi sia in via di superamento? Magari non fa testo in assoluto, ma questa sembra l’indicazione che giunge da The Outset, organizzazione filantropica che ogni anno dota la Tate Collection di un fondo per acquisizioni alla Frieze Art Fair. Non si parla di cifre astronomiche, ma quest’anno la dotazione è stata innalzata fina a 150mila sterline, gestite da un comitato formato da Mami Kataoka, Chief Curator del Mori Art Museum di Tokyo, e da Franklin Sirmans, Chief Curator di Contemporary Art al LACMA, che si sono affiancati ai curatori Tate Ann Gallagher, Frances Morris, Tanya Barson e Clarrie Wallis.
Le opere acquisite sono Ko 8, olio su tela di Hideko Fukushima (dalla Taka Ishii Gallery di Tokyo), Balindile I di Nicholas Hlobo (Stevenson, Cape Town/Johannesburg), Arthur Kennedy di Caragh Thuring (Thomas Dane Gallery, Londra), Epsilon Group II di Jack Whitten (Zeno X Gallery, Anversa). “Nel suo decimo anno – ha dichiarato ad Artdaily il direttore della Tate Nicholas Serota -, Frieze continua ad essere una fiera in cui tutti possono fare scoperte di artisti emergenti e ri-emergenti. Quest’anno gli acquisti vanno da riscoperte come Fukushima e Whitten, ad un artista proposto dalla prima galleria africana ad essere presente in fiera, ad un giovane pittore britannico. Siamo lieti di celebrare il decimo anniversario del Fondo e siamo grati ad Outset per il supporto costante e di grande valore”.

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Massimo Mattioli
É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto. Piero Dorazio scritti 1945-2004”. Ha curato mostre in spazi pubblici e privati, fra cui due edizioni della rassegna internazionale di videoarte Agorazein. È stato membro del comitato curatoriale per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, e consulente per il progetto del Padiglione Italia dedicato agli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Nel 2014 ha curato, assieme a Fabio De Chirico, la mostra Artsiders, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte dello staff di direzione editoriale di Artribune, come caporedattore delle news.