A pensarci bene, non è neanche tanto una notizia: New York è ancora oggi un universo a sé stante nell’universo, e anche per l’artworld – anche se le economie vedono emergere nuovi ambiziosi attori, dall’India alla Cina al Brasile – resta nel complesso il centro del mondo. Perché stupirsi, dunque, se la Grande Mela si distingue anche nel sostegno a musei ed istituzioni artistiche?
Già, accade questo: un po’ ovunque la crisi economica impone tagli che colpiscono – per fare qualche esempio – l’Arts Council in Inghilterra, i FRAC francesi, tante istituzioni olandesi; dell’Italia non parliamo, visto che è difficile tagliare una politica culturale e artistica che di fatto non è mai stata impostata modernamente, e comunque non si è mai dotata di organizzazioni snelle delegando tutto alle pastoie politico-burocratiche (vicenda Maxxi docet). A fronte di questa situazione, per il quinto anno consecutivo il New York City Council ha annunciato per il 2013 un aumento del sostegno istituzionale al settore.
Nel bilancio messo a punto per il nuovo anno fiscale, infatti, le trentaquattro grandi istituzioni culturali e le centinaia di gruppi minori non-profit sostenuti dal NYCC riceveranno 156 milioni dollari, con un aumento di 4 milioni rispetto allo scorso anno. Qualche caso? Il Metropolitan Museum avrà quasi 29 milioni di dollari, il Brooklyn Museum oltre 7,5 milioni, entrambi in aumento dal 2012.
Niente tagli, siamo newyorkesi. Ovunque la crisi mette a stecchetta anche musei ed istituzioni artistiche? La Grande Mela va controcorrente, ed aumenta il sostegno istituzionale
A pensarci bene, non è neanche tanto una notizia: New York è ancora oggi un universo a sé stante nell’universo, e anche per l’artworld – anche se le economie vedono emergere nuovi ambiziosi attori, dall’India alla Cina al Brasile – resta nel complesso il centro del mondo. Perché stupirsi, dunque, se la Grande Mela si […]