Basel Updates. L’Italia che piace a Basilea. Gabriele Basilico featuring Dan Graham. Cibi letterari da Christian Stein. Spalletti superstar. Due annotazioni e fotogallery da Art Basel, mentre i galleristi progettano il party italiano

L’Italia piace a Basilea, e a dimostrarlo c’è una presenza massiccia degli artisti provenienti dal Belpaese. Grande spolvero svizzero, ad esempio, per Ettore Spalletti, con due occasioni espositive nell’ambito di Art Basel. In primis, alla galleria spagnola di Helga De Alvear, che sceglie di connotare la propria partecipazione in fiera con uno stand interamente dedicato […]

L’Italia piace a Basilea, e a dimostrarlo c’è una presenza massiccia degli artisti provenienti dal Belpaese. Grande spolvero svizzero, ad esempio, per Ettore Spalletti, con due occasioni espositive nell’ambito di Art Basel. In primis, alla galleria spagnola di Helga De Alvear, che sceglie di connotare la propria partecipazione in fiera con uno stand interamente dedicato all’opera dell’artista italiano, classe 1940. A comporre il percorso, circondando un totem di grandi dimensioni, piazzato nel bel mezzo dei metri quadri a disposizione dello spazio di Madrid, sono una teoria di tele di diversi formati, rosa, grigie e azzurre, che rispettano l’uso delle forme semplici e la tavolozza consueti nella poetica dell’artista. Mentre da Massimo Minini fanno angolo alcune opere degli anni ’60, che rinunciano alla monocromia, per andare ad animare il gruppo composto da oggetti minimali tridimensionali e da superfici piane. Sempre da Minini, due teste di serie sono messe a confronto in una grande parete che racconta mondi culturali differenti, contesti architettonici eterogenei, icone contemporanee americane e solitudini urbanistiche europee. Protagonisti, Dan Graham e Gabriele Basilico.
Last but not least, da Christian Stein, Peter Wuthrich allestisce un Literary food, tradotto “Il banchetto dell’arte”, 2007, un grande omaggio alla storia dell’arte recente, soprattutto italiana. Non a caso, il “cibo letterario” contenuto nelle scatolette che riempiono la madia appartiene a Piero Manzoni, Claudio Parmiggiani, Pierpaolo Calzolari, Fausto Melotti, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, e così via. In attesa dell’Italian Party, promosso da Alfonso Artiaco, Galleria Continua, Massimo De Carlo, Fluxia, kaufmann repetto, Galleria Fonti, Magazzino d’Arte Moderna, Giò Marconi, Francesca Minini, Monitor, Franco Noero, Raucci/Santamaria, Zero…, Flash Art, Mousse, NERO, Kaleidoscope, ma anche da Bortolami e Greengrassi, alla Volkshaus Basel – testimonial suo malgrado sull’invito una Sofia Loren presa da “Divorzio all’Italiana” – beccatevi la gallery…

– Santa Nastro

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Santa Nastro
Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è caporedattore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione Modena Arti Visive e della Fondazione Pino Pascali. Collabora con Fondazione Pianoterra Onlus a Roma. È stata inoltre autore per il progetto arTVision – a live art channel, ha collaborato con l’American Academy in Rome. Dal 2011 al 2021 ha collaborato con Demanio Marittimo.KM-278 diretto da Pippo Ciorra e Cristiana Colli. Dal 2006 al 2011 è stata Segreteria Scientifica del Festival dell'Arte Contemporanea di Faenza, diretto da Angela Vettese, Carlos Basualdo e Pier Luigi Sacco. Dal 2005 al 2011 ha collaborato con la testata Exibart nelle sue versioni online e onpaper. Ha pubblicato per Maxim e Fashion Trend, mentre dal 2005 ad oggi ha pubblicato su Il Corriere della Sera, Arte, Alfabeta2, Il Giornale dell'Arte, minima et moralia e saggi testi critici su numerosi cataloghi e pubblicazioni. È autore del saggio Come vivono gli artisti? edito da Castelvecchi (2022) nella collana Fuoriuscita.