L’austero torinese Istituto di studi Bruno Leoni è – fate caso alle didascalie – il fornitore di dati di quasi tutte le infografiche sul quoziente di liberalizzazione del nostro sistema economico pubblicate negli ultimi giorni dalla stampa. Quanto sono aperti i nostri mercati? Fatto 100 il dato del paese più liberalizzato – che in quasi tutti i comparti è il Regno Unito – il grafico in questione, indica il livello dell’Italia. Con una mediocre media di 49, il Belpaese è piuttosto ben piazzato sul mercato elettrico (in effetti è ormai possibile cambiare gestore con facilità), su quello del gas, sui servizi finanziari e sulla tv. Male, anzi malissimo per quanto riguarda le autostrade, le ferrovie e i servizi idrici (da qui l’assurdità, tutta italiana, del famigerato referendum sull’acqua).
Ma attenzione, i settori indagati dagli analisti del Bruno Leoni individuano anche un comparto che con noi ha una qual certa familiarità: il mercato dell’arte. Secondo l’Istituto il tasso di liberalizzazione del settore è scadentissimo. 45 punti rispetto alla base 100 della Gran Bretagna. Addirittura sotto alla pessima media nazionale. Ma come mai? Quali sono i livelli di chiusura del mercato? Dove stanno i paletti? È forse contingentata la possibilità di aprire una galleria? Ci vuole una licenza per diventare artisti come per diventare tassinari? E per autodichiararsi critici d’arte, curatori o art-dealer c’è forse lo spauracchio di qualche arcigno ordine come quelli degli avvocati e dei notai che, auguriamocelo, il governo metterà nel mirino?
La sensazione è che il mercato dell’arte in Italia sia piuttosto aperto, disponibile a chi vi voglia entrare, permeabile all’ingresso di newcomers. Nell’attesa di leggerci il capito “mercato dell’arte” nel saggio del Bruno Leoni, non possiamo fare altro che chiedere un vostro parere. E aspettare giovedì per capire se anche gallerie, musei e case d’asta avranno il loro spazio nel decreto legge che sta facendo arrabbiare taxi e farmacie. Certo, iniziare a far pagare le tasse agli artisti potrebbe essere un inizio…
Giovedì arriva il decreto liberalizzazioni. Il governo Monti metterà mano anche al mercato dell’arte? Secondo l’Istituto Bruno Leoni…
L’austero torinese Istituto di studi Bruno Leoni è – fate caso alle didascalie – il fornitore di dati di quasi tutte le infografiche sul quoziente di liberalizzazione del nostro sistema economico pubblicate negli ultimi giorni dalla stampa. Quanto sono aperti i nostri mercati? Fatto 100 il dato del paese più liberalizzato – che in quasi […]